Export, l’effetto dazi di Trump miete le prime vittime: export verso gli USA in flessione di (quasi) il 10%

Le vendite sono in crescita verso Germania, Spagna e Svizzera; mentre si registra una flessione tendenziale verso gli Stati Uniti (-9,6%)

di redazione economia
Economia

Commercio: Istat, export febbraio +3,5% mese, +0,8% annuo

A febbraio si stima una crescita congiunturale più ampia per le esportazioni (+3,5%) rispetto alle importazioni (+1,7%). Lo rileva l'Istat, sottolineando che l’aumento su base mensile dell’export riguarda entrambe le aree, Ue (+3,7%) ed extra-Ue (+3,2%). A febbraio l’export cresce su base annua dello 0,8% in termini monetari, mentre si riduce del 4,3% in volume. La crescita tendenziale dell’export in valore è sintesi di un incremento per i mercati Ue (+3,0%) e di una contrazione per quelli extra Ue (-1,6%). L’import registra una crescita tendenziale del 4,1% in valore, che coinvolge in misura più marcata l’area extra-Ue (+8,7%), rispetto a quella Ue (+1,0%); in volume, le importazioni si riducono del 2,7%. 

A febbraio, la crescita congiunturale dell’export si deve principalmente alle maggiori vendite di beni strumentali, tra cui prodotti della cantieristica navale. Lo rileva l'Istat, e spiega: "L’export cresce anche su base annua, trainato soprattutto dall’aumento delle vendite di prodotti farmaceutici e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi. Le vendite sono in crescita verso Germania, Spagna e Svizzera; mentre si registra una flessione tendenziale verso gli Stati Uniti (-9,6%). Al netto dei mezzi di navigazione marittima, l’export verso gli Stati Uniti cresce del 6,9%".

Nel trimestre dicembre 2024-febbraio 2025, rispetto al precedente, l’export cresce del 4,0%, l’import del 3,0%. Tra i settori che più contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+31,2%) e mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+9,6%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-25,8%), macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (-4,1%) e autoveicoli (-11,5%).Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’aumento dell’export nazionale sono: Germania (+14,5%), Spagna (+21,1%), Svizzera (+17,3%), Regno Unito (+10,4%), paesi Opec (+12,9%) e Paesi Bassi (+13,3%). All’opposto, Stati Uniti (-9,6%), Belgio (-11,8%), Turchia (-9,9%) e Austria (-9,0%) forniscono i contributi negativi più ampi.

Nei primi due mesi del 2025, l’export registra un incremento tendenziale dell’1,6%, cui contribuiscono soprattutto le maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+32,3%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+8,2%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,9%). Apporti negativi, invece, derivano dalle minori esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,1%), autoveicoli (-13,7%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (-3,8%). Nel mese di febbraio i prezzi all’importazione aumentano dello 0,6% su base mensile e del 2,2% su base annua (era +1,4% a gennaio). Spiega l'Istat nel commento: "L’ulteriore aumento su base mensile e l’accelerazione della crescita su base annua dei prezzi all’import sono dovuti quasi totalmente ai rialzi dei prezzi dei prodotti energetici in entrambe le aree, euro e non euro". 

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