Fdi, Tremonti parla già da ministro: "Pnrr da riscrivere. No al tetto del gas"

Il candidato del partito di Meloni durissimo con Draghi: "Mia cacciata dal governo nel 2011? Responsabilità sua"

Economia
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Tremonti: "Tetto al gas? Come mettere la testa nella bocca della tigre"

Giulio Tremonti sembra avere le idee piuttosto chiare sulle cose da fare in termini economici e finanziari per il prossimo governo. Il candidato nel collegio uninominale di Milano per Fdi sembra già seduto alla poltrona di ministro per come parla di diversi temi spinosi. "Il Pnrr - spiega Tremonti al Corriere della Sera - è stato scritto in un’altra epoca. Non prevedeva l’inflazione, che adesso c’è; e prevedeva un sistema di investimenti sulla base di priorità che adesso non sono più le stesse. È ovvio che in alcune parti debba essere rivisto. Mi permetto di far notare che il Pnrr è finanziato per via degli eurobond che avevo proposto nel 2003". Durissimo il suo giudizio sul premier Draghi e le scelte fatte in passato. "Dietro alla drammatica lettera dell'Europa, che portò alle dimissioni del governo Berlusconi nel 2011, c'era lui".

"Dieci anni dopo, - prosegue Tremonti al Corriere - più che di “whatever it takes”, possiamo parlare di “whatever mistakes” (qualunque errore, ndr). Netto anche il suo parere sulle conseguenze della guerra in Ucraina: "Il meccanismo delle sanzioni ha questo, di perfido: una volta irrogate non le puoi più togliere, altrimenti perdi la credibilità. Sulle scelte collaterali, tipo il tetto al prezzo del gas, bisogna tenere conto che non è una misura matematica, quindi non puoi prevederne gli effetti. E immaginare che il nostro tetto al prezzo del loro gas possa funzionare mettendogli paura, secondo me, non è possibile. Sarebbe come infilare la testa nella bocca di una tigre".