Fed, ennesima mossa da falco: Powell alza i tassi di 75 punti base

La Banca centrale americana alza i tassi di altri 75 punti base, dopo l'ultima stretta da 50 avvenuta a maggio. Obiettivo: combattere l'"elevata" inflazione

Jerome Powell, presidente della Riserva federale degli Stati Uniti d'America
Economia
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La Fed anticipa il rialzo dei tassi prima della chiusura dell'anno e assicura che la lotta all'inflazione provocherà altre strette da qui al 2023 

Ennesima mossa fa "falco" da parte della Banca Centrale americana che nella serata di ieri ha alzato i tassi di 75 punti base: è la terza  volta in un anno. L'ultimo rilzo da 50 punti è stato fatto a maggio. La fascia obiettivo dei Fed Funds passa così al 3%-3,25% dal precedente 2,25%-2,5% fissato a luglio.

Al termine dei due giorni di meeting della Federal Open Market Committee, la banca centrale statunitense sottolinea che l'inflazione rimane "elevata" e che "saranno appropriati ulteriori aumenti".In conferenza stampa Jerome Powell ha ribadito che la banca centrale è "fortemente impegnata a riportare l'inflazione al nostro obiettivo del 2%" e di avere "gli strumenti necessari e la determinazione che ci vorrà per ripristinare la stabilità dei prezzi a favore delle famiglie e delle imprese americane".

La lotta all'inflazione probabilmente provocherà "un periodo prolungato di crescita inferiore al trend e molto probabilmente ci sarà un ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro", che si tradurrà in un aumento del tasso di disoccupazione. Il lavoro di inasprimento della politica monetaria, ha dichiarato Powell, andrà avanti "fino a quando non saremo certi che il lavoro sarà terminato", tornando all'obiettivo di inflazione al 2%, dato che "il ripristino della stabilità dei prezzi è essenziale per creare le condizioni per raggiungere la massima occupazione e prezzi stabili nel lungo periodo".

Con l'inasprimento in corso si fa "molto complesso" lo scenario di "atterraggio morbido": Powell ha precisato che "nessuno sa se questo processo porterà a una recessione e, in caso affermativo, quanto sarà significativa. Dipenderà dalla velocità con cui la pressione sui salari e sull'inflazione scenderà".

Nell'aggiornamento trimestrale del 'Summary of Economic Projections' la Fed ha stimato la crescita del Pil Usa sarà dello 0,2% nel 2022, contro la precedente proiezione di dicembre dell'1,7% di crescita. Sono in calo anche le previsioni successive: il dato per il 2023 viene rivisto dall'1,7% all'1,2%, mentre per il 2024 si passa dall'1,9% all'1,7%.

A essere rivisto al rialzo è invece l'andamento della disoccupazione, che per il 2022 passa al 3,8% dalla precedente proiezione di dicembre al 3,7%. Per il 2023 il tasso dovrebbe passare al 4,4% contro il precedente dato del 3,9%, e nel 2024 rimane stabile al 4,4% contro la stima del 4,1% dello scorso dicembre. Stando alle stime l'inflazione toccherà il 5,4% su base annua entro la fine dell'anno, rallentando al 2,8% nel 2023 e ulteriormente al 2,3% nel 2024.