Fed, rialzano i tassi a marzo per frenare l’inflazione
Ma la crisi in Ucraina e le nuove varianti potrebbero modificare i piani economici
La Fed aumenterà i tassi americani contro l'inflazione
La Fed (la Federal Reserve Americana) nella sua prima riunione del 2022, ha mostrato grande preoccupazione sia per i venti di guerra che spirano in Ucraina sia per le varianti di Coronavirus che potrebbero interferire con la ripresa economica. Il primo obiettivo dell’organizzazione guidata da Jerome Powell rimane comunque quel di tenere sotto controllo l’inflazione che, a dicembre, ha raggiunto il 7%, il tasso più alto negli Stati Uniti dal 1982. Per questa ragione ha pensato, a marzo, a dare il via ad un primo rialzo dei tassi. ”Abbiamo abbastanza spazio-ha detto Powell- per aumentare i tassi di interesse senza danneggiare il mercato del lavoro. Lo stato dell'economia americana rende superflui alti livelli di stimoli monetari, come quelli iniettati finora. Siamo impegnati a tenere controllati i prezzi, soprattutto in un momento in cui Omicron o le sue varianti potrebbero ancora pesare sull’economia in questo primo trimestre”.
Per la Fed il primo nemico è l'inflazione
Ovviamente la Fed ha ripetuto che, con la piena occupazione raggiunta (a dicembre il tasso di disoccupazione era al 3,9%), il vero nemico da sconfiggere è l’inflazione. "Con un'inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte-si legge nel press release ufficiale-pensiamo sia opportuno aumentare la fascia obiettivo per il tasso sui fed funds che, per ora, rimangono invariati sullo 0%. Prevediamo di aumentare i tassi a marzo sempre che persistano le condizioni corrette per farlo”. Il primo rialzo dei tassi è quindi previsto nella prima riunione del 15 marzo. Secondo le stime degli esperti, l'adeguamento potrà variare tra 25 e 50 punti base; ovvero dall'attuale tasso dello 0,25% allo 0,50% o 0,75%. Cosa succederà? L’aumento del costo del denaro renderà meno facile il credito e questo conterrà la domanda, soprattutto per gli acquisti di case e automobili. Ma in ultima analisi frenerà anche la ripresa economica ed è per questo che la decisione verrà presa ma con molta attenzione.
La Fed ha comunicato il calendario del "tapering" (il ritiro degli stimoli economici)
Per quanto riguarda l'acquisto di asset, ora ad un tasso di 120.000 milioni di dollari al mese in obbligazioni e titoli garantiti da ipoteca da marzo 2020, la Fed ha presentato il calendario del cosiddetto “tapering”, il ritiro degli stimoli, ad un ritmo di 60 miliardi al mese e che dovrebbero terminare tra febbraio e marzo. Molti osservatori economici , non sono stati sorpresi dalle dichiarazioni della Federal Reserve e sono convinti che la Fed terminerà nel trimestre le sue iniezioni di liquidità. L'inflazione rimarrà vicina al 6% e la disoccupazione tornerà al 3,5%, il livello più basso prima del pandemia. Stante queste condizioni è molto facile immaginare tre rialzi entro la fine dell'anno. La massima organizzazione economica americana ha quindi deciso che è giunto il momento di terminare il sostegno all’economia e aumentare i tassi. Quello che non è ancora chiaro è se l’inflazione, considerata non più temporanea, sia stata causata dal surriscaldamento dell'economia e dei consumi per i massicci stimoli o dalla congestione delle filiere per la pandemia. Certo è che la crisi in Ucraina con il corrispondente aumento del prezzo del Brent (oggi a oltre 94 dollari) può essere un elemento che potrebbe modificare le decisioni della Fed. Per questo bisogna ancora attendere le volontà di Vladimir Putin e del Coronavirus.