Ferragni, il caso Balocco complica il riassetto di Fenice. Il nodo dei soci

L’operazione si sarebbe dovuta perfezionare nel 2023 ma non si è ancora chiusa. Pesa la multa dell'Antitrust

di Redazione Economia
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Chiara Ferragni, il riassetto di Fenice è fermo. Conseguenze del caso Balocco 

Chiara Ferragni è finita al centro della bufera mediatica e giudiziaria per il cosiddetto Balocco gate. La vicenda della finta beneficenza e la multa dell'Antitrust ha creato parecchi problemi alla nota influencer e le ripercussioni sul suo marchio sembrano non essere finite. Il riassetto di Fenice, società partecipata da Chiara Ferragni e di recente sanzionata dall’Antitrust per il “caso Balocco”, - si legge su Repubblica - va ai tempi supplementari. Lo scorso giugno, Alchimia spa, veicolo di investimento primo azionista di Fenice al 40%, aveva siglato un accordo per cedere alla società di gestione del risparmio Avm il 27%, per 20 milioni, dell’azienda fondata da Ferragni.

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L’operazione si sarebbe dovuta perfezionare nel 2023 ma non si è ancora chiusa e il “caso Balocco” potrebbe rimetterne in discussione i termini. Le trattative proseguono, ma in ambienti finanziari e legali si fa notare che la recente multa da 400mila euro, comminata dall’Antitrust a Fenice con l’accusa di pratiche commerciali scorrette, - prosegue Repubblica - potrebbe fornire ad Avm argomenti per chiedere uno sconto sul prezzo. C’è poi chi si spinge a ipotizzare che possa essere invocata la clausola contrattuale di assenza di effetti sfavorevoli cosiddetta Mac. Alchimia chiarisce che l’accordo "non è attualmente oggetto di modifiche" e che il perfezionamento è atteso nel 2024.