Ferretti abbandona l'investimento da 200 mln a Taranto: "Troppi ritardi"

Il gruppo molla il piano di reindustrializzazione nell'area del porto

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Economia

Ferretti: gruppo abbandona investimento a Taranto

Ferretti Group comunica il recesso dal programma di bonifica e reindustrializzazione del sito ex yard Belleli nell’area portuale di Taranto. “Nonostante gli sforzi profusi dalle istituzioni, i ritardi accumulati nel lungo iter approvativo e attuativo hanno costretto il Gruppo a rinunciare al progetto - dice la società -. Negli anni sono aumentati gli investimenti necessari e diminuite le contribuzioni pubbliche al programma, rendendone l’esito incerto ed eccessivamente oneroso per la società. Il recesso è stato comunicato in tempi idonei a minimizzare l'esposizione dell'Autorità di Sistema Portuale rispetto alla gara pubblica non ancora conclusa”.

Ferretti avrebbe dovuto costruire a Taranto uno stabilimento per la produzione di scafi yacht. Un investimento di 200 milioni, in parte sostenuto da fondi pubblici, con una previsione di 200 occupati diretti. 

"Nei giorni in cui il futuro industriale di Taranto è appeso a un filo, insieme ai diritti di cittadini, lavoratori, imprese e famiglie, un'altra doccia fredda si scaglia sul capoluogo ionico. Da parte del governo Meloni continua, infatti, il meticoloso e arcigno piano di smantellamento del Cantiere Taranto avviato durante il governo Conte II dal M5S, per la riconversione economica, sociale e culturale della Città dei Due Mari. Ferretti Group, leader della nautica da diporto, ha appena comunicato il recesso dal programma di bonifica e reindustrializzazione del sito ex yard Belleli nell'area portuale di Taranto, a causa dei ritardi di tre anni e mezzo accumulati prima dal governo Draghi e poi dal governo Meloni. I responsabili di questo disastro hanno un nome e un cognome ed è giusto che i cittadini di Taranto sappiano chi sta concorrendo a tarpare loro un futuro fatto di sviluppo sostenibile ed economia pulita". Lo scrive in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.