Catasto, dalla Lega stop alla riforma. Gusmeroli: "Blocca la ripresa"

Intervista di Affari al deputato della Lega Alberto Gusmeroli: "Il catasto funziona bene". L'Europa? "La questione immobili non è uguale in tutti i Paesi Ue"

di Paola Alagia
Economia
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Altro che “casa dolce casa”.  La sola idea di mettere mano al mattone è sempre un boccone amaro per le formazioni politiche. L’etichetta di “partito delle tasse”, infatti, nessuno vuole vedersela cucire addosso, a destra come a sinistra. Il Padoa Schioppa pensiero (l’allora ministro dell’Economia sosteneva che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima), insomma, non è mai diventato di tendenza. Non è un caso che l’ultimo tentativo di riforma del catasto risalente alla legge delega del Governo Letta si arenò sul decreto attuativo. Ed ora ci risiamo. Nella delega del fisco targata Draghi-Franco si riaffaccia la vexata quaestio della revisione delle rendite catastali che vede la Lega “assolutamente contraria”, come ha spiegato ad Affaritaliani.it il deputato del Carroccio Alberto Gusmeroli. Il vicepresidente della commissione Finanze, intervistato dal nostro giornale, infatti, dice subito: “Su questo tema non abbiamo tentennamenti. Si tratta di un’operazione che per curare il paziente finisce per ammazzarlo”.

Gusmeroli, eppure l’Ue nelle sue Raccomandazioni all’Italia chiede ripetutamente di riordinare e aumentare il prelievo sugli immobili.
C’è una prima considerazione da fare ed è la seguente: l’Europa tratta il tema degli immobili come se tutti i Paesi fossero uguali, ma non è così. L’Italia e gli italiani hanno un livello di attaccamento al patrimonio immobiliare e una percentuale di proprietà di prime e seconde case molto alta rispetto ad altri paesi Ue. Ecco perché generalizzare è sbagliato.  Questo è un primo aspetto.

Qual è l’altro?
Il secondo è che il catasto già oggi funziona bene. Procedere quindi a una revisione sostanzialmente per fare cassa produrrebbe come unico risultato quello di deprimere il mercato immobiliare in un momento in cui, invece, c’è bisogno di rilanciare l’economia. E siccome la nostra economia dal dopoguerra in poi si è basata sull’edilizia, le costruzioni e le ristrutturazioni del patrimonio edilizio, noi dobbiamo valorizzare quest’aspetto e per farlo, appunto, bisogna evitare aumenti di tasse sugli immobili.

Sta dicendo che una revisione catastale rischia di deprimere l’economia?
Proprio così. Non dimentichiamo che dietro il tema degli immobili ci sono le ristrutturazioni, l’edilizia. Senza contare che una riforma del catasto inciderebbe inevitabilmente oltre che sull’Imu anche sulle compravendite che, appunto, sono legate al valore catastale. Ecco perché adesso toccare gli estimi catastali non farebbe altro che deprimere l’economia. Tra l’altro siamo nella fase in cui attraverso i bonus gli italiani stanno ristrutturando le loro case, i centri storici. Noi dobbiamo facilitare il percorso che si è avviato e non limitarlo o deprimerlo. Le dirò di più.

Prego.
Non dimentichiamo che il Governo Draghi ha detto chiaramente che questo non è il momento di mettere le mani nelle tasche degli italiani.

Vi spaventa insomma una patrimoniale mascherata. E’ così?
Mettiamo le cose in chiaro: le patrimoniali in Italia esistono già. C’è l’Imu. Ma poi ci sono le imposte di successione, quelle ipotecarie. Messe insieme sono già superiori alla media europea. Se facessimo anche la riforma del catasto raggiungeremmo dei livelli di patrimoniale che sarebbero una pietra tombale anche per attrarre investitori stranieri in Italia.

Qual è la ricetta della Lega, allora?
Quello che dobbiamo fare nell’ambito della riforma fiscale - e come Lega lo diciamo da mesi - è semplificare il sistema fiscale e ridurre la tassazione. Le uniche strade per sconfiggere anche l’evasione. Il tema vero è cercare di rilanciare l’economia e con questo rilancio aumenterà anche il gettito. Prendiamo il Pnrr: se il pubblico farà 250 miliardi di investimenti lo Stato incasserà circa il 22 per cento di Iva. Questa è la strada maestra: puntare sulla crescita economica per aumentare il gettito fiscale senza far lievitare le tasse.

E se nella delega sul fisco si affacciasse tra i decreti attuativi una revisione del catasto, la Lega sarebbe pronta alle barricate?
Noi siamo contrari, questo è sicuro. Non ci sono tentennamenti su tale fronte: la Lega non vuole assolutamente tassare di più le case degli italiani. C’è da dire un’altra cosa però.

Quale?
Nel documento unico Camera-Senato si è esclusa la riforma del catasto. Quindi, se si tiene in considerazione il lavoro del Parlamento la revisione non ci deve entrare. Sarebbe una stangata bella e buona. Vogliamo ricordare che il governo Renzi era pronto a varare la riforma catastale, salvo poi fare marcia indietro vedendo che sarebbe stata un salasso per gli italiani?

Ammetterà, tuttavia, che comunque un intervento è necessario soprattutto per riequilibrare le tasse che in Italia sono più sbilanciate sul lavoro rispetto al patrimonio. Non le pare?
E’ uno sbilanciamento che non c’è. Ribadisco: le imposte patrimoniali italiane sono superiori alla media europea. Il problema è che noi non le sommiamo. Il raffronto con l’Ue non regge se continuiamo a dire per esempio che la nostra imposta di successione è più bassa di quella francese. Noi dobbiamo metterla insieme a quella ipotecaria, di registro e all’Imu. Così vedrà che i conti tornano.