Fisco, Leo: "Niente caccia alle streghe sui social". Il Garante si era opposto

Il viceministro aveva parlato di un piano per scovare i "furbetti" che non pagano le tasse attraverso Facebook e Instagram. Ora arriva il dietrofront

di Redazione Economia
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Maurizio Leo
Economia

Fisco, Leo torna sui suoi passi: "Niente social, assoluto rispetto della privacy"

Aveva creato un polverone politico la dichiarazione di ieri di Maurizio Leo, il viceministro dell'Economia si era espresso così in merito alla riforma del Fisco: "Stiamo lavorando, con l’Agenzia e Sogei, al cosiddetto data scraping, cioè considerare i dati sul tenore di vita che professionisti e imprenditori pubblicano sui social". Ma subito il Garante della privacy aveva stoppato questa iniziativa. Così Leo oggi è tornato sui suoi passi. Nessuna "caccia alle streghe" contro il contribuente, il rapporto con il contribuente - ha detto Leo a a Telefisco de Il Sole 24 ore - "sarà nell'assoluto rispetto della privacy", "mi spiace se ieri sono stato interpretato in modo diverso".

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"Se il contribuente non aderisce al concordato - ha spiegato Leo - non faremo nessuna caccia alle streghe, il concordato vuole essere una mano tesa al contribuente". Anche l'elaborazione dei software non lo fa solo l'amministrazione fiscale ma nel rapporto collaborativo con il contribuente, chiarisce Leo, precisando che "in sede di accertamento non si farà ricorso a presunzioni. Noi - aggiunge il viceministro di FdI - potremo dire al contribuente "mi spieghi perché c'è un disallineamento tra il reddito che dichiari e gli elementi in nostro possesso? Se è in grado di dare giustificazione non ci sarà nessuna conseguenza, nell'assoluto rispetto della legge sulla privacy".