Fisco, nessuna proroga per il concordato. Ira dei commercialisti: proclamato lo sciopero

Nessuna proroga per il concordato: i termini rimangono quindi quelli stabiliti dalle normative vigenti, ovvero entro il 31 ottobre

di Redazione
Fisco, arriva la tassa sulle multinazionali: prelievo minimo al 15 per cento sui ricavi in Italia, pronto il decreto (foto Lapresse, il viceministro Maurizio Leo)
Economia

Fisco, no alla proroga per il concordato. Sciopero dei commercialisti

"In merito alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore tra alcune associazioni di categoria dei commercialisti riguardo una possibile proroga dei termini per l'adesione al concordato preventivo biennale, si ribadisce che non è prevista alcuna misura che vada in questa direzione. I termini rimangono quindi quelli stabiliti dalle normative vigenti, ovvero entro oggi". È quanto fanno sapere all'Ansa fonti di governo

Confartigianato: "Adesioni al concordato verso il 23%. Necessaria la proroga" 

Confartigianato ritiene indispensabile una proroga del termine fissato per aderire al concordato preventivo biennale sulla base sull'esito di un sondaggio fra oltre 46mila imprese che presentano i requisiti di accesso. "Il tasso di adesione tra gli imprenditori contattati al 22 ottobre è di oltre il 18%". "Vista l'accelerazione nelle adesioni registrata nell'ultimo periodo e il numero di incontri con le imprese previsto dalle associazioni di Confartigianato in questi ultimi sette giorni, il tasso definitivo di adesione è destinato ad aumentare per raggiungere almeno il 23%".

"La rilevazione - spiega Confartigianato - ha interessato territori nei quali si concentra il 50,5% delle imprese artigiane italiane, il 45,8% delle micro e piccole imprese e il 46,8% degli imprenditori soggetti a 'indicatori sintetici di affidabilità fiscale' ". "Le imprese che è stato possibile contattare da Confartigianato per illustrare i vantaggi e le criticità del concordato erano circa il 70% della platea di quelle ammesse al concordato".

Confartigianato "ribadisce la necessità di una proroga del termine fissato ad oggi, 31 ottobre, per aderire al concordato preventivo biennale". La ritiene "indispensabile". La richiesta - spiega - è motivata dall'esigenza di disporre di maggiore tempo per fornire adeguata informazione a tutte le imprese interessate. "La proroga della scadenza - dice il residente di Confartigianato, Marco Granelli - è indispensabile per permettere alle imprese di valutare e decidere l'adesione al concordato preventivo. Solo in questo modo potremo garantire il successo dell'iniziativa e una reale opportunità per le imprese". La richiesta di Confartigianato si basa sull'esito di un sondaggio che ha interessato le proprie associazioni territoriali ed è stato condotto fra oltre 46mila imprese che presentano i requisiti di accesso al concordato. 

Sciopero dei commercialisti contro la mancata proroga 

Da oggi fino al 7 novembre si terrà lo sciopero sull'invio delle dichiarazioni dei redditi e Irap proclamato dalle associazioni nazionali dei commercialisti Anc, Andoc, Fiddoc e Unico per protestare contro la mancata proroga dei termini del concordato fiscale. "Le richieste - si legge in una nota - formulate con tempestività e rimaste inascoltate, di un provvedimento di proroga per far fronte dell'inadeguatezza del termine del 31 ottobre, i sostanziali cambiamenti introdotti dal decreto Omnibus e la conseguente impossibilità di corretta comunicazione per i commercialisti e di valutazione per i contribuenti, le difficoltà tecniche di accesso al cassetto fiscale e gli errori riscontrati nei dati messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate relativamente al ravvedimento speciale 2018-2022, hanno fatto sì che si ricorresse allo strumento dell'astensione". 

"Abbiamo riscontrato una grande solidarietà e sostegno da parte della base dei colleghi, i quali sono determinati a difendere, attraverso lo strumento dell'astensione, la propria professionalità e la propria dignità", dichiarano i presidenti delle quattro sigle, aggiungendo che "i commercialisti non sono pro, o contro il concordato, sono dei tecnici che hanno diritto di essere messi nelle condizioni professionali e deontologiche di svolgere al meglio il proprio mandato professionale, a tutela degli stessi contribuenti. In questa occasione tali condizioni sono venute meno, e pertanto non si può fare altro che ricorrere all'estremo strumento dell'astensione". 

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