Fisco: più tempo per pagare e stralcio dei debiti dopo cinque anni

Sarà necessario documentare le difficoltà per ottenere la dilazione delle rate

di Redazione
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Fisco: più tempo per pagare debiti

Il governo allenta la morsa dell'Agenzia delle Entrate. Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per il riordino della riscossione che prevede piani di rateizzazione più lunghi, dalle attuali 72 fino a un massimo di 120 rate mensili, per saldare i debiti con il Fisco.

Questa possibilità riguarda chi "documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà", con modalità diverse per somme superiori o inferiori a 120mila euro. Per chi invece si limita solo a dichiarare di essere in temporanea obiettiva difficoltà e deve fino a 120mila euro, le rate aumentano progressivamente ogni biennio fino ad arrivare ad un massimo di 108 rate mensili dal 2029.

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Fisco: commissione per ridurre il magazzino del non riscosso

Sempre nel decreto viene prevista una commissione ad hoc per trovare le soluzioni per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse. Come spiega l'Ansa, la commissione "procede all'analisi del magazzino" e successivamente relaziona al ministro dell'Economia "proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte" del magazzino entro: il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010, il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017 e il 31 dicembre 2031 per quelli dal 2028 al 2024.

Fisco: discarico quote non riscosse entro 5 anni

Un altro punto del decreto riguarda le quote affidate all'Agenzia delle entrate-riscossione: "A decorrere dal 1 gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento" vengono "automaticamente discaricate" secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze. 

In ogni caso l'Agenzia delle entrate-riscossione "puo' trasmettere in qualsiasi momento all'ente titolare del credito, telematicamente e con le modalita' stabilite via decreto" la comunicazione di "discarico anticipato delle quote che le sono state affidate dal 1 gennaio 2025". Quote per le quali la stessa ha rilevato: "la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale; l'assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti".

Il testo della bozza specifica che sono "temporaneamente escluse dal discarico automatico" e vengono separatamente evidenziate nei flussi informativi "le quote affidate all'Agenzia delle entrate-riscossione a decorrere dal 1 gennaio 2025 per le quali: al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento risulta sospesa la riscossione ovvero pendono ancora procedure esecutive o concorsuali. Nella stessa fattospecie anche quelle per cui tra la data di affidamento e il 31 dicembre del quinto anno successivo "sono conclusi accordi ai sensi del codice della crisi di impresa e dell'insolvenza", o per i quali, entro la medesima data, si sono verificati "l'inadempimento, la revoca o la decadenza dal beneficio ovvero, nel medesimo periodo di tempo, e' stata disposta la sospensione della riscossione per almeno diciotto mesi anche non continuativi".