Fisco, con la riforma +368 euro ai manager: a operai e impiegati solo +266€

La quota maggiore delle risorse affluisce agli impiegati, mentre mentre i dirigenti ottengono meno del 3% del totale

Economia
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Fisco, le regole della nuova riforma: vantaggio medio di 264 euro per oltre 27 milioni di contribuenti

Con la riforma fiscale che sarà introdotta nel 2022, i dirigenti avranno una riduzione media di imposta di circa 368 euro, oltre il doppio della riduzione prevista per gli operai (162 euro). É quanto emerge dai calcoli dell'Upb, Ufficio parlamentare di bilancio. La nuova riforma comporterà una riduzione del prelievo di circa 264 euro medi procapite (circa l'uno per cento del reddito disponibile) per 27,8 milioni di contribuenti, pari a circa due terzi del totale ma darà vantaggi soprattutto ai redditi medio alti.

"Concentrando l'attenzione sui lavoratori dipendenti”, si legge nel rapporto Flash, “emerge una riduzione media di imposta più elevata per i dirigenti (circa 368 euro), seguita da quella degli impiegati (266 euro) e infine degli operai (162 euro). Per queste ultime due categorie si rileva la medesima incidenza della riduzione di imposta rispetto al reddito, pari a circa l'1 per cento".

La quota maggiore delle risorse affluisce agli impiegati (il 51,8 per cento del totale delle risorse destinate ai lavoratori dipendenti; 2 miliardi), mentre i dirigenti (essendo una platea molto meno ampia, ndr) ottengono meno del 3 per cento del totale a fronte di un peso in termini demografici di circa l'1,8 per cento.

"La riduzione di imposta in valore assoluto”, si legge nello studio, “è maggiore nelle classi di reddito medio-alte, con un beneficio medio di circa 765 euro per i contribuenti con reddito imponibile tra i 42.000 e i 54.000 euro (tra i 3.500 e i 4.500 euro mensili), raggiungendo anche l'incidenza sul reddito più elevata rispetto alle altre classi. Tutti i contribuenti in questa classe beneficiano di una riduzione di imposta comunque maggiore di 500 euro. Ai contribuenti in questo intervallo di reddito, che rappresentano il 3,3 per cento del totale della platea, affluisce il 14,1 per cento delle risorse complessive (circa 1 miliardo)”.