Fondazioni, il Covid infetta il patrimonio ma non le erogazioni

Il congelamento ai dividendi bancari imposto nel 2020 dalla Bce alle banche conferitarie è costato 859 milioni di avanzo in meno. Il 26 Rapporto Acri

Economia
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La dieta imposta dalla Bce alle banche europee a distribuire cedole (congelate) sugli utili 2019, che nel marzo 2020 ha messo in freezer circa 30 miliardi di euro attesi dagli azionisti, come conseguenza della crisi pandemica, ha pesato nettamente anche sui bilanci delle 86 Fondazioni di origine bancaria italiana, analizzati dall'Acri che ha calcolato un patrimonio complessivo di 39,7 miliardi in calo di oltre 550 milioni rispetto al 2019. Un effetto che si è fatto sentire soprattutto per le fondazioni più piccole visto che le prime sette della classe (eccetto CariVerona) come Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Caritorino, Cariparo, CariFirenze e Fondazione Roma che hanno in bilancio quote dei campioni bancari nazionali Intesa-Sanpaolo e UniCredit, sono riuscite ad aumentare i propri patrimoni grazie a investimenti alternativi. 


Il Ceo di Intesa-Sanpaolo Carlo Messina

Secondo il 26° rapporto annuale approvato dal consiglio dell'associazione guidata da Francesco Profumo, lo scorso anno i proventi delle Fondazioni si sono ridotti del 45% a 1,421 milioni (2,6 miliardi l'anno precedente). L'avanzo di esercizio è stato pari a 1,05 miliardi di euro (-45%), corrispondente al 2,6% del patrimonio medio di periodo, e fa segnare una riduzione di 859,4 milioni (-45%) rispetto all'avanzo di 1,909 miliardi del 2019; la sua incidenza sul totale dei proventi è pressochè' stabile: il 73,9% (73,4% nel 2019, 53,1% nel 2018, 70,7% nel 2017). 

Dal Rapporto Acri emerge che i dividendi da partecipazioni non bancarie rappresentano, con 900 milioni, la forma di provento più importante, con una incidenza del 63,3% sul totale. Nell'anno sono cresciute invece le erogazioni non profit che hanno sfiorato i 950 milioni (+4,3%). Un incremento sottolineato da Profumo: "la gestione prudente e il processo di diversificazione, costantemente perseguito negli anni dalle Fondazioni, ha fatto in modo che, pur in presenza della crisi dei mercati finanziari e al congelamento della distribuzione dei dividendi voluto dalla Bce le erogazioni non solo non ne abbiano risentito, ma siano anche cresciute. Proprio quando c'era più bisogno di loro, le Fondazioni hanno dimostrato di essere presenti".  



Il Ceo di UniCredit Andrea Orcel

L'attività erogativa, intesa come delibere assunte - spiega il Rapporto Acri - è stata pari, nel 2020, a 949,9 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 910,6 milioni del 2019, cui corrisponde un tasso di erogazione del 2,4% sul patrimonio medio dell'insieme delle Fondazioni. "La spiegazione di tale variazione positiva delle erogazioni, pur in un anno di forte compressione dei rendimenti, - sottolinea l'associazione guidata da Profumo - è riconducibile sia alle modalità di determinazione delle risorse da destinare all'attività istituzionale utilizzate da gran parte delle Fondazioni (che si basa prevalentemente sugli avanzi di gestione generati nell'esercizio precedente), sia all'imponente e tempestiva risposta alla crisi sanitaria che le Fondazioni hanno saputo offrire agli enti, pubblici e privati, impegnati nella gestione dell'emergenza, nel settore sanitario, sociale ed economico (attingendo, ove necessario, alle risorse prudenzialmente accantonate nei Fondi di stabilizzazione dell'Attività istituzionale)".

Il rapporto annuale dell'Acri rileva "un evidente peggioramento" del risultato delle gestioni patrimoniali: da 146,3 milioni nel 2019 a 27,2 milioni lo scorso anno. La gestione degli strumenti finanziari, che include l'utile netto da negoziazione titoli, per effetto delle valutazioni e dei flussi di interessi, riduce il suo contributo al totale dei proventi in modo sensibile passando da 824,4 milioni a 105,7 milioni del 2020. Segnano invece una variazione positiva (354%) gli altri proventi ordinari di natura non finanziaria e straordinari, che passano da 85,6 milioni del 2019 a 388,6 del 2020. La redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni per il 2020 si attesta al 3,6% (6,5% del 2019).

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"La contrazione della redditività nel 2020 - ha commentato ancora Profumo - è stata decisamente inferiore rispetto a quella degli altri investitori istituzionali nello stesso periodo. E' utile considerare, peraltro, che i dividendi non percepiti nel corso del 2020 siano andati a rafforzare ulteriormente gli istituti di credito e dunque, sul lungo periodo, a consolidare il valore dell'investimento".

Il presidente dell'Acri ha notato quindi come le Fondazioni, che si avviano a festeggiare i trent'anni di attività proseguano su un cammino intrapreso da tempo, e, utilizzando gli strumenti a loro disposizione "consolidano il loro ruolo di agenti di sviluppo sostenibile per i territori e per il Paese".

Tornando alle erogazioni, è sostanzialmente stabile, a 19.528, il numero delle iniziative finanziate e la relativa media per Fondazione, pari a 227 unità, mentre aumenta l'importo medio erogato per singolo progetto che passa da 46.991 a 48.640 euro. Rispetto ai settori di destinazione, arte, attività e beni culturali si conferma destinatario della maggior parte delle risorse 220,4 milioni pari al 23,2% del totale). Segue a distanza, il settore volontariato, filantropia e beneficenza, cui sono state destinate risorse pari a 145,6 milioni finanziando 2.626 iniziative e il settore ricerca e sviluppo con erogazioni per 112,7 milioni e 992 interventi.