"Fuori dalla cassaforte Dicembre", la lettera che fa tremare John Elkann

Nuova puntata della battaglia legale tra Margherita Agnelli e i figli. Così il numero uno di Exor potrebbe perdere il controllo della cassaforte di famiglia

di Redazione Economia
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sullo sfondo Margherita Agnelli in primo piano  Lapo , John Elkann e  Ginevra Elkann
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"John Elkann può perdere il controllo della cassaforte di famiglia Dicembre", la lettera che fa tremare il numero uno di Exor

Tensione alle stelle nella battaglia legale tra Margherita Agnelli e il figlio John Elkann. Dopo le pesanti accuse del numero uno di Exor, il quale ha dichiarato di aver subito insieme ai suoi fratelli, Lapo e Ginevra, “violenze fisiche e psicologiche” dalla mamma, arriva una nuova dichiarazione che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Protagonista dei nuovi stravolgimenti è la holding Dicembre, posseduta al 60% da John Elkann (e al 20% ciascuno ai suoi fratelli), a sua volta a capo di Exor, holding di investimento della famiglia Agnelli con partecipazioni in Stellantis, Juventus e Ferrari. La giornalista americana Jennifer Clark sostiene infatti che John Elkann non possa in alcun modo perdere il controllo della Dicembre.

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Ma secondo l’avvocato di Margherita Agnelli non è così. Dario Trevisan, infatti, contesta l'affermazione di Clark secondo cui il controllo della Dicembre sarebbe blindato grazie a un atto notarile del 1999.

Egli sostiene che "le uniche informazioni sugli asseriti fatti modificativi riguardanti la Dicembre sono rinvenibili solo da quanto rendicontato - sulla base di mere fotocopie - al Registro delle Imprese di Torino da parte della società (ovvero dal suo amministratore unico John Elkann e dal notaio Remo Morone, con il concorso degli altri due asseriti soci Lapo e Ginevra Elkann), mediante iscrizioni effettuate solo nel 2021, ovvero 22 anni dopo quella presunta modifica. Semmai la fotocopia dell’atto del 24 marzo 1999 risultasse conforme all’originale, sarebbe comunque una semplice scrittura privata, priva di autenticazione. Non “un atto notarile”".

Inoltre, Trevisan sottolinea che "se Margherita Agnelli in de Pahlen vedesse accogliere le proprie domande nei contenziosi civili, potrebbe acquisire la maggioranza delle quote della Dicembre". In tal caso, la posizione di John Elkann come amministratore sarebbe a rischio, poiché "l’amministratore di una società di persone - quale è la Dicembre - può essere revocato dalla propria carica per “giusta causa”".

Infine, l'avvocato ricorda che "se un amministratore di società semplice viene condannato per i reati fiscali, può ricevere anche l’interdizione dall’esercizio di tale attività per un periodo che va da 6 mesi a 3 anni, con cessazione immediata dalla carica e conseguente nomina di un nuovo amministratore". Questo è un rischio concreto per Elkann, indagato a Torino proprio per reati fiscali.

Trevisan conclude affermando che "l’accertamento della residenza effettiva in Italia assume rilievo centrale - Una circostanza oggetto di accertamento in sede civile per l’accoglimento delle domande di Margherita Agnelli in de Pahlen, con possibile conseguente modifica degli assetti proprietari della Dicembre".