Gas, 4 milioni in povertà energetica. Vetro, carta, acciaio: chiusure avviate

Con i rincari le imprese più energivore riducono la produzione: da Terni a l l’Ilva fino agli allevamenti

Ex Ilva
Economia
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Energia: caro bollette, da carta ad acciaio, giù la produzione

Ridurre la produzione nonostante la presenza di ordini e commesse a causa del significativo aumento dei costi dell'energia: è la scelta alla quale saranno costrette molte aziende italiane, di grandi e piccole dimensioni, a partire da quelle nei settori della carta, della ceramica, della siderurgia e della metallurgia. I primi segnali sono arrivati dall'Ast di Terni che ha riaperto dopo la pausa estiva con una sola linea nell'area a caldo ma anche da una cartiera, l'Ico, che ha annunciato la chiusura della sede di Alanno (Pescara) mettendo a rischio il futuro di 35 famiglie.

Nello stabilimento ex Ilva di Taranto - hanno fatto sapere i sindacati - è invece slittata la ripartenza degli impianti Afo2 e Acciaieria 1. "Ci vogliono misure straordinarie - dice il segretario confederale della Cisl Giulio Romani - o si rischia il disastro". Il Fatto Quotidiano spiega che "i costi proibitivi hanno costretto Acciaierie di Sicilia, dopo lo stop dei mesi estivi, a programmare la chiusura per tutto il mese, attivando la solidarietà per 250 lavoratori con conseguenze anche sui circa 250 addetti dell’indotto".

Quattro milioni di famiglie rischiano la povertà energetica

Secondo Il Fatto Quotidiano, "il gruppo MoMa Ceramiche di Finale Emilia (Modena) sta tenendo in ferie i suoi 340 dipendenti con cassa integrazione anticipata dall’azienda fino al 25 settembre. Ma l’ad Renzo Vacondio ha già deciso di sospendere le attività da Natale fino al 1° febbraio".  E secondo Repubbica "quattro milioni di famiglie sono a rischio povertà energetica, non in grado di riscaldarsi d’inverno e rinfrescarsi d’estate con regolarità o di utilizzare gli elettrodomestici tutti i giorni. Parliamo di 9 milioni di persone in difficoltà, calcola la Cgia di Mestre rielaborando i dati del Rapporto Oipe 2021, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica dell’università di Padova".