Gas, la Puglia porta d'Europa col Tap. Ma Gazprom chiude tutti i rubinetti

Accordo tra Ue e Azerbaigian per il raddoppio delle forniture attraverso la Tap. Ma Mosca agita i mercati: "Stop al gas per cause di forza maggiore"

Economia
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Il gas dall'Azerbaigian per l'Europa approderà in Puglia 

La Russia era un fornitore di gas "inaffidabile" già prima dell'invasione dell'Ucraina. Ora usa l'energia come arma di guerra. Per questo l'Unione europea si è rivolta all'Azerbaigian per raddoppiare la fornitura entro il 2027, per arrivare entro quella data a ricevere 20 miliardi di metri cubi.

Il memorandum d'intesa è stato firmato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente azero, Ilham Aliyev, nella residenza presidenziale di Zagulba, a circa 25 chilometri a nord-ovest di Baku, sulla pittoresca costa del Mar Caspio. Prevede una tappa intermedia: passare entro l'anno dagli attuali 8,1 miliardi di metri cubi a 12 miliardi.

E si riuscirà grazie al Tap, la Trans-Adriatic Pipeline, che rappresenta l'ultima sezione del Corridoio merdionale del gas, e arriva in Puglia. "L'Italia sarà tra i primi beneficiari di questa operazione perché già ora importa dall'Azerbaigian 6 miliardi di metri cubi di gas (è il terzo fornitore)", ha spiegato una fonte Ue. "Già a novembre faremo degli stress test sul Tap per verificare la sicurezza dell'approvvigionamento con l'aumento della fornitura". Per il raddoppio serviranno dei lavori che faranno parte di un Progetto di interesse comune europeo.

"Sono felice di contare sull'Azerbaigian, nostro partner energetico cruciale", ha commentato von der Leyen dopo la firma del memorandum d'intesa. "Raddoppieremo la fornitura di gas dall'Azerbaigian all'Ue. Con questo memorandum d'intesa ci impegniamo per l'espansione del Corridoio meridionale del gas, che è già una via di approvvigionamento molto importante per l'Unione europea, erogando attualmente 8,1 miliardi di metri cubi di gas l'anno", ha spiegato. "E amplieremo la sua capacità a 20 miliardi di metri cubi in pochi anni. Già dal prossimo dovremmo raggiungere i 12 miliardi di metri cubi", ha aggiunto. Il Corridoio meridionale del gas è lungo 3.500 chilometri ed è entrato in funzione il 31 dicembre 2020 e "vediamo già i vantaggi di questa cooperazione", ha confermato il presidente azero, Aliyev. 

Alimentato dal gigantesco giacimento Shah Deniz II, nella parte azera del Mar Caspio, il Corridoio è costituito dal Tap, la sua ultima sezione, che collega il Gas Natural Transanatolio Pipeline (Tanap) al confine turco-greco a Kipoi, attraversa la Grecia, l'Albania e il Mar Adriatico e termina appunto in Puglia.

Inoltre, una sezione del Tap va anche in Bulgaria, che riceverà un miliardo di metri cubi di gas all'anno. La capacità del Tap è attualmente di 10 miliardi di metri cubi l'anno, ma può essere portata a 20 miliardi aggiungendo due stazioni di compressione e modificando quelle esistenti. Un lavoro stimato in circa 4,5 miliardi di euro. La sfida resta quella di battere sul tempo la Russia: sostituire le sue forniture prima che chiuda definitivamente i rubinetti.

Attualmente il gas russo copre il 40% del fabbisogno dell'Europa, ma Mosca ha già ridotto (o tagliato completamente) la fornitura a dodici Stati membri. Negli ultimi mesi, le consegne attraverso l'Ucraina sono diminuite di quasi il 30% e quelle effettuate attraverso il gasdotto Nord Stream, che trasporta il gas russo direttamente in Germania sotto il Mar Baltico, sono diminuite del 60%.

Una lettera di Gazprom agita i mercati: "Fornitura del gas interrotta per cause di forza maggiore"

Attualmente il Nord Stream 1 è fermo per manutenzione programmata almeno fino al 21 luglio ma nessuno ha la certezza che riprenderà. Anzi, si teme sempre di più che il blocco resti. Gazprom ha dichiarato "cause di forza maggiore" per lo stop alle forniture di gas all'Europa. La comunicazione, secondo quanto scrive la Reuters, è contenuta in una lettera inviata dal colosso energetico russo, che Rwe, il più grande produttore tedesco di energia e importatore di gas russo, ha confermato di aver ricevuto.

"Vi preghiamo di comprendere che non possiamo commentare i suoi dettagli o la nostra opinione legale". Nella missiva si afferma che Gazprom non ha potuto adempiere ai propri obblighi di fornitura a causa di circostanze "straordinarie" al di fuori del suo controllo. La società ha affermato che la misura di forza maggiore è entrata in vigore in maniera retroattiva dalle consegne a partire dal 14 giugno.

Una fonte del trading che ha chiesto di non essere identificata, riporta la Reuters, ha detto che la lettera riguardava le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream 1, chiuso per la manutenzione annuale, che dovrebbe essere completata il 21 luglio. Già il 14 giugno, Gazprom aveva ridotto la capacità del gasdotto al 40%, citando il ritardo di una turbina mantenuta in Canada dal fornitore di apparecchiature Siemens Energy.

Il Canada ha inviato la turbina per il gasdotto Nord Stream in Germania in aereo il 17 luglio dopo la riparazione i lavori. Ci vorrà un'altra settimana prima che la turbina raggiunga la Russia. Un portavoce del ministero ha affermato che si trattava di un pezzo di ricambio che doveva essere utilizzato solo da settembre, il che significa che la sua assenza non poteva essere il vero motivo della caduta dei flussi di gas prima della manutenzione.

La Borsa di Francoforte ha in parte accusato la notizia, tagliando il guadagno finale al +0,74% dell'indice Dax, dopo aver toccato un massimo al +1,5%. "La Germania dovrà pagare di più per l'energia, alcuni settori della loro industria manifatturiera e il costo della vita in generale subiranno un colpo. Se la loro economia subirà un colpo, ciò si estenderà all'intera zona euro", ha affermato David Madden, analista di mercato presso Equiti Capital. 

La Russia ora guarda alla Cina: via alla costruzione del Power of Siberia 2

Il piano della Russia è chiaro: esportare in Cina il gas che era destinato all'Europa. "Entro il 2024 avverrà la costruzione del Power of Siberia 2, un nuovo gasdotto che collegherà la Russia alla Repubblica Popolare passando per la Mongolia", scrive la Stampa. "Lungo 2.600 chilometri, il Power of Siberia 2 avrà una capacità massima di 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Con riflessi anche per l’Europa, visto che attingerà alle stesse riserve che l’hanno rifornita finora, permettendo a Gazprom di reindirizzare le sue esportazioni. Frutto di un progetto del 2019, l’accordo è stato suggellato durante l'incontro fra Vladimir Putin e Xi Jinping dello scorso 4 febbraio a Pechino, di cui è stato il baricentro. Il nuovo gasdotto è un’opera cruciale a livello energetico e geopolitico", spiega la Stampa.

Nei piani di Mosca, il Power of Siberia 2 garantirà una schermatura semi-permanente di fronte alle sanzioni occidentali con Russia e Cina in grado di costruire un sistema energetico integrato in grado di reggere alle turbolenze esterne. Proprio per questo il Cremlino starebbe cercando di forzare i tempi e anticipare la data dell’entrata in funzione, al momento prevista per il 2030.