Gas, oscillazioni violente e improvvise. Siamo ostaggi della Borsa olandese

Zorzoli, presidente degli economisti energetici: "Il Ttf di Amsterdam è manipolato da un pugno di operatori. C'è l'ombra di Putin"

Economia
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Gas, dietro il Ttf di Amsterdam potrebbe esserci la Russia

La crisi energetica in Europa è sempre più grave. Anche l'Ue si è mossa ieri con l'intervento della presidente von der Leyen che ha aperto ad una possibilità di inserire un tetto al prezzo del metano. Ma convincere tutti i 27 Paesi non sarà facile, in particolare uno: l'Olanda. Nella Borsa di Amsterdam, infatti - si legge sulla Stampa - si crea il prezzo folle del metano che scatena l’inflazione, minaccia la recessione e ci fa rischiare un inverno al freddo. Il mercato olandese Ttf viene accusato di ingigantire il problema lasciando libera la speculazione, e il governo dei Paesi Bassi è biasimato nel resto d’Europa perché cavalca l’onda e boicotta l’idea di un tetto al prezzo del gas. "Ad Amsterdam - spiega alla Stampa Giovanni Battista Zorzoli, presidente dell’Associazione italiana degli economisti dell’energia - è stata attribuita la funzione di mercato di riferimento del metano in tutta Europa, ma in realtà ne tratta solo una minima parte".

"Il Tff - prosegue Zorzoli alla Stampa - non è neanche una vera Borsa di gas, è solo una Borsa di “futures”, cioè di titoli finanziari sul gas, e per di più con volumi sottili, da uno a tre miliardi di euro al giorno, pochissimi per il mercato dell’energia. Quindi il Ttf subisce oscillazioni violente in su e in giù. È manipolato da un pugno di operatori, e io ho il sospetto (solo il sospetto, ma c’è una logica dietro) che qualcuno di questi operatori agisca per conto di Putin. Sarebbe un ottimo modo per fare la guerra economica all’Europa. E il governo olandese non fa nulla per impedirlo, perché più il prezzo del metano sale, più la bilancia dei pagamenti dei Paesi Bassi ne beneficia, essendo grandi produttori di gas".