Gas, primo inverno da indipendente per l'Ue. Crollo dei prezzi in arrivo e meno ansia per le alternative

Serbatoi al 90%. Italia e Spagna prime, raggiunti in anticipo l’obiettivo dell'Unione Europea

di Daniele Rosa
Economia

Gas naturale, riempiti in anticipo i serbatoi europei

Per questo inverno l’Europa, nella sua interezza, non dovrà soffrire il freddo. Infatti, con quasi due mesi e mezzo di anticipo, i serbatoi sotterranei di gas naturale sono stati già riempiti al 90%. Le attuali riserve garantirebbero un terzo della domanda dei mesi invernali di gas, elemento indispensabile per riscaldamento e industria. 

E’ un risultato insperato e di grande valore che ci mette al riparo da qualsiasi crisi geopolitica proveniente dalla Russia. Infatti se Putin decidesse di chiudere completamente i suoi gasdotti l’UE, oltre a questa formidabile riserva, avrebbe a disposizione una ricca rete di rigassificatori in grado di importare gas naturale liquefatto (GNL) da tutti i posti nel mondo dove viene estratto.

Gas naturale, undici paesi tra i 27, già con sufficienti riserve di gas

A sottolineare questo risultato l’estone Kadri Simson, Commissario europeo dell’Energia “È il secondo anno consecutivo in cui siamo riusciti a raggiungere il 90% di riempimento ben prima del 1° novembre. Ciò evidenzia la preparazione dell'UE per il prossimo inverno, sulla base del nostro intenso lavoro negli ultimi due anni e mezzo. Continueremo a monitorare la situazione in modo che i livelli di stoccaggio del gas rimangano sufficientemente elevati nei prossimi mesi e in modo da mantenere la nostra attenzione anche sul miglioramento dell’efficienza energetica e sull’incremento della diffusione delle energie rinnovabili”.

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Quali i Paesi più previdenti? Undici hanno il 90% di riserve: Belgio, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia,  Svezia e  Spagna. Un successo, riguardo alla raccolta di gas, è quello della Germania. I tedeschi, nonostante siano in piena crisi economica e siano tra i più energivori, sono riusciti a stoccare tanto gas che li metterà al riparo da aumenti speculativi del prezzo a sorpresa o peggio tagli di forniture dalla Russia. Solo la Lituania è ancora al 70% ma ha disposizione ancora un paio di mesi.

Non poteva mancare, nella dichiarazione del Commissario, una nota sull’Ucraina “dove la situazione è molto più difficile di quella dei Ventisette. Il suo settore energetico è sotto forte e costante attacco da parte della Russia. Dobbiamo continuare a sostenerlo e fornire il sostegno necessario al suo sistema energetico affinché anche la sua popolazione possa superare in sicurezza il rigido inverno che ci attende”.

Questo risultato è ancora più significativo soprattutto se visto alla luce degli ultimi due anni. In questo periodo la domanda europea di gas si è contratta fortemente a causa di una combinazione di fattori: minori consumi industriali dovuti ai prezzi elevati, temperature più miti in autunno e inverno, salto di qualità nella generazione elettrica con tecnologie rinnovabili ed infine un approccio più consapevole all’utilizzo di famiglie ed imprese.

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