Generali, altre dimissioni nel Cda: dopo Calta e Bardin lascia Sabrina Pucci

Lo scorso 18 gennaio si era dimessa dal comitato ad hoc del Leone, composto da indipendenti, previsto dalla procedura per le candidature della lista del Cda

Economia
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Galateri: “Voglio esprimere il mio ringraziamento alla professoressa Pucci per l’importante contributo che ha dato alla compagnia nei nove anni"

Non si arrestano le manovre attorno a Generali nella battaglia per la governance del Leone di Trieste: dopo le dimissioni del vicepresidente di Generali Francesco Gaetano Caltagirone, del rappresentante in Cda dell'azionista Leonardo Del Vecchio, Romolo Bardin (ne abbiamo scritto qui), la consigliera indipendente e membro del Comitato per le Nomine e la Remunerazione e del Comitato Controllo e Rischi Sabrina Pucci ha comunicato che lascerà, definitivamente, il board del gruppo assicurativo. Il motivo? Secondo la nota diffusa dietro la scelta vi sono dei problemi personali. 

A fronte delle dimissioni di Pucci, il presidente di Assicurazioni Generali, Gabriele Galateri di Genola, ha dichiarato: “Voglio esprimere il mio ringraziamento alla professoressa Pucci per l’importante contributo che ha dato alla compagnia nei nove anni come consigliere di amministrazione. A nome del consiglio le auguro ogni successo per il futuro”.

Sabrina Pucci da più parti viene considerata come vicina alla Fondazione Crt, che fa parte del patto parasociale con Caltagirone e Del Vecchio. La stessa Fondazione però recentemente ha smentito legami con Pucci, che sedeva nel consiglio del Leone dal 2013. Lo scorso 18 gennaio Pucci si era dimessa dal comitato ad hoc di Generali, composto solo da indipendenti, previsto dalla procedura per le candidature della lista del Cda.

Le dimissioni in massa dai vertici del gruppo assicurativo erano iniziate con il vicepresidente Caltagirone, seguite poi dal Delfin di Del Vecchio Romolo Bardin. L'amministratore delegato della holding di Del Vecchio Delfin, aveva motivato la sua decisione facendo riferimento alle modalità operative e ad alcune scelte del consiglio e dei comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del Cda per il suo rinnovo. Malcontento simile a quello dell’ex vicepresidente vicario e a cui il presidente Gabriele Galateri ha opposto la stessa correttezza ed equilibrio di operato nei lavori del board.