Generali, Caltagirone bussa alla Consob sulla lista del consiglio

Il vicepresidente del Leone chiede formalmente all'authority di esprimersi sulla procedura di rinnovo del Cda. Nel mirino anche il prestito titoli di Mediobanca

Economia
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Lista del Cda e prestito titoli di Mediobanca: il vicepresidente e azionista forte delle Assicurazioni Generali Francesco Caltagirone bussa la porta alla Consob per chiedere all’authority di Paolo Savona di esprimersi sulla procedura della lista del consiglio e per mosse di Piazzetta Cuccia in vista dell’assemblea di aprile del Leone che dovrà rinnovare gli organi sociali. Un appuntamento che sta creando uno scontro aspro fra azionisti forti delle Generali: Mediobanca da una parte appoggiata dal gruppo De Agostini e i soci Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt che hanno formalizzato i loro desideri di discontinuità nella governance (vogliono rimuovere Philippe Donnet per cui si profila un terzo mandato) in un patto di consultazione (ora al 13,6% ma in crescita visti gli incessanti acquisti da parte dei due imprenditori che secondo indiscrezioni puntano a superare il 17,2% controllato da Piazzetta Cuccia) in vista del voto. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il gruppo Caltagirone ha chiesto alla Consob di esprimersi sul tema con un quesito formale.

Il patron del Messaggero chiede in sostanza all’authority se è da considerare legittimo, scrive il quotidiano della Confindustria, il percorso in base al quale un board in scadenza propone una lista per un nuovo cda. E ancora: si domanda se è da considerarsi legittimo l’utilizzo del prestito titoli cui Piazzetta Cuccia ha fatto ricorso al prestito titoli su una quota pari al 4,42% del Leone per esprimersi nell’assise con una percentuale pari al 17,2%. E, infine, nel momento in cui fosse ritenuta legittima la presentazione di una lista da parte del board uscente, come dovrebbe essere composto il nuovo consiglio.

Il Sole riferisce che, prima dell’”interrogazione” presentata da Caltagirone, già uffici e collegio dell’authority stavano valutando l’opportunità di fare una segnalazione al mercato ricordando il quadro normativo sull’elezione dei cda. Nonostante vi abbiano fatto ricorso molte grandi quotate fra cui UniCredit e Tim e la procedura (con voto a maggioranza) sia prevista da una modifica allo statuto delle Generali a cui gli stessi Caltagirone e Del Vecchio (tramite il rappresentante Romolo Bardin) nel 2020 hanno acceso il disco verde, l’argomento non è esplicitamente disciplinato dall’ordinamento italiano.

Tant'è che è finito oggetto di attenzione da parte del Parlamento, dove il presidente Pd della Commissione Finanze Luciano D’Alfonso ha presentato un Ddl sul tema. Ora, la Consob dovrà esprimersi sul tema: i quesiti, conclude il Sole, sarebbero stati presentati nei giorni scorsi e un elaborato sarebbe già stato prodotto. Ma il voto finale spetta al collegio presieduto da Savona.