Generali, contro-piano di Calta: rendimenti superiori ai multipli assicurativi

Rumors: polo dell'asset management sfruttando Banca Generali, le boutique interne e le fabbriche prodotto. Maggiore efficienza organizzativa, digitale ed M&A

di Andrea Deugeni
Economia
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Cirinà licenziato? Allo studio l'azione di responsabilità contro Donnet

Asset e wealth management in un Paese ad alta propensione al risparmio, sfruttando anche il gioiellino di casa Banca Generali, le boutique interne e le fabbriche prodotto. Poi maggiore efficienza organizzativa per realizzare saving nell’era dello smart-working (tema già molto dibattuto all’interno della compagnia), taglio dei costi e sviluppo da raggiungere anche azionando maggiormente rispetto a quanto previsto nell’ultimo piano Lifetime Partner 24 la leva della digitalizzazione. 

Luciano Cirinà


 

A meno di 24 ore dalla presentazione, sarebbe questa, secondo quanto riferiscono alcune fonti vicine all’imprenditore capitolino, la struttura del contro-piano industriale della lista Caltagirone che i frontman, Luciano Cirinà (ex responsabile dell’area Central East Europe del Leone) e l'ex Goldman Sachs Claudio Costamagna hanno preparato per convincere l’azionariato delle Generali a un cambio di governance a Trieste il 29 aprile. Azionariato in cui il peso degli investitori istituzionali, molto sensibili all’alta redditività, supera il 35% del capitale, dove ai nastri di partenza lo schieramento dei soci anti-Donnet (Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt) dovrebbe presentarsi in assise con una quota di circa tre punti maggiore rispetto al pacchetto dei diritti di voto (18,66% in tutto) di cui possono disporre invece Mediobanca e il socio uscente De Agostini che sostengono la lista del consiglio.


Claudio Costamagna

La strategia servirà poi a mettere le basi per una crescita internazionale delle Assicurazioni Generali per linee esterne più aggressiva (rispetto a quella condotta negli ultimi cinque anni a Trieste) e in aree geografiche ad alta potenzialità in grado di consentire al Leone, si precisa, di recuperare celermente il gap di valore e di dimensione con i competitor Allianz e Axa.

E il business plan, proprio grazie al driver dell’asset management, dovrebbe consentire a Caltagirone e al duo Cirinà-Costamagna di giocare il jolly nei confronti dei grandi fondi internazionali che potrebbero così vedersi promettere rendimenti superiori ai multipli assicurativi, più bassi. BlackRock&C rappresentano l’ago della bilancia nella contesa primaverile e di solito votano la lista del board uscente. 


Francesco Caltagirone e Alberto Nagel

La contro-strategia a quella di Donnet che (forte di un track record positivo e di target sempre centrati) ha promesso una crescita del 6-8% degli utili annui composti in tre anni e cedole cumulate nell’arco di piano tra 5,2 e 5,6 miliardi verrà dettagliata domani in una conferenza stampa al Four Seasons Hotel nella City milanese. Appuntamento in cui oltre ai numeri e all’impianto del piano i riflettori saranno tutti puntati sul mondo in cui Cirinà gestirà la comunicazione.

Dopo aver preso la decisione di sospendere il proprio country manager dell'area Cee durante una riunione del General Management Committe in cui la prima linea manageriale ha espresso sostegno a Donnet, le Generali hanno ricordato (non a caso, come forma di pressing) a Cirinà a poco più di 24 ore dalla conferenza stampa di venerdì gli “obblighi statutari o contrattuali” a cui il candidato ceo di Caltagirone, ancora dipendente della compagnia, deve sottostare. In particolare, quelli sul rispetto delle “policy interne, incluse quelle che regolano le relazioni con i media”.


 

Illustrare un piano alternativo a quello presentato a metà dicembre dall’assicuratore francese, criticandone alcuni capisaldi dall'interno potrebbe quindi porre le premesse per un licenziamento di Cirinà da parte delle Generali per giusta causa. Decisione a cui l’azionista Caltagirone potrebbe rispondere in futuro promuovendo un’azione di responsabilità da mettere poi ai voti in assemblea. Risposta allo studio e un altro capitolo della lunga battaglia di Trieste.

A Piazza Affari il titolo della compagnia assicurativa ha chiuso in rialzo (+0,98%) sui massimi da novembre a 19,065 euro. 

@andreadeugeni