Generali, M&A con Cattolica nel 2° semestre 2022. Arruolato Russell Reynolds

Comunicati i risultati ufficiali del'Opa sulla compagnia veronese: tenuto conto delle azioni già detenute il Leone arriverà a detenere l'84,475% del capitale

di Andrea Deugeni
Philippe Donnet
Lapresse
Economia
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Generali mette le mani complessivamente sull’84,475% del capitale di Cattolica Assicurazioni e, fallito il target del 90% per la fusione veloce, si prepara ad aprire i cantieri del merger con la compagnia scaligera nella seconda metà del 2022. Con un nota diffusa al mercato prima dell’apertura di Piazza Affari, la compagnia triestina ha alzato il velo sui risultati definitivi dell’offerta, operazione ben architettata da Philippe Donnet che ha vinto la partita con gli hedge fund in manovra per un rialzo del prezzo e che ha visto consegnare al Leone 138.842.677 azioni, pari al 60,803% del capitale sociale dell'emittente e per cui il 5 novembre il gruppo pagherà in contanti 6,75 euro (cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti dall'emittente).

Per un esborso complessivo di 1,24 miliardi di euro e che lascia nelle casse del gruppo circa 900 milioni per ulteriori acquisizioni che a questo punto dovrebbero essere messi a servizio del nuovo piano industriale, per cui sono in corso riunioni preparatore ai massimi vertici e che a quanto risulta verrà presentato nelle linee generali in consiglio a metà novembre. Un mese prima della data convocata ufficialmente per la strategy (nei due giorni precedenti ci sarà invece il varo del business plan da parte del board).


 

Messa a segno l’Opa, considerando i tempi tecnici della tempistica della fusione (ok assembleare e dell’Ivass), il merger che porterà alla sostituzione delle insegne Cattolica con quelle Generali verrà realizzato nel secondo semestre del 2022 dopo che a Trieste a fine aprile verrà decretata la vittoria in assemblea fra Mediobanca (che voterà la lista del consiglio con Donnet a capo) e gli azionisti forti Francesco Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt che hanno dato vita invece a un patto di consultazione per promuovere discontinuità. Il 10 novembre è in calendario un Cda per l’esame dei risultati trimestrali che verrano illustrati alla comunità finanziaria la mattina successiva.

In previsione della trimestrale, il broker Oddo BHF che conferma la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 20 euro per il titolo Generali (oggi andamento negativo nel primo pomeriggio a 19,015 euro) si attende un risultato operativo in crescita del 5,6% a 4,247 miliardi euro nei primi nove mesi (in calo del 4,4% a 1,251 miliardi però nel solo terzo trimestre) e una crescita della raccolta a 54 miliardi di euro (+3,8%) in linea con il consensus, crescita frutto di un incremento del 4% del ramo vita e del 3,5% di quello danni.

Intanto, proseguono i lavori per la preparazione della lista del board. Secondo alcune indiscrezioni per la fase finale della compilazione della lista del consiglio, oltre ad Egon Zehnder, Generali dovrebbe appoggiarsi ad un’altra società di head hunter individuata in Russell Reynolds.

@andreadeugeni