Generali, no di Tononi, Guerra, Mondardini e Marcegaglia alla long list
Il nuovo addio al board? Pucci motiva le proprie dimissioni nella lettera con un "ragioni del tutto personali". Rumors: era in disaccordo sulla governance
Defezioni eccellenti alla long list per la futura lista del consiglio delle Generali
No di Massimo Tononi, di Andrea Guerra, di Monica Mondardini e di Emma Marcegaglia. La scrematura della long list per passare alla short list è un processo complesso che si concluderà attorno al 14 febbraio con una riunione del comitato nomine a cui seguirà a ruota un consiglio di amministrazione ad hoc per andare avanti con la stesura della lista del consiglio uscente da presentare in assemblea. Un processo di continui feedback fra comitato e Russell Reynolds.
L’elenco di 28 nomi, depositato la scorsa settimana dalla società di head hunter incaricata della procedura, registra però una serie di defezioni di peso di potenziali consiglieri indipendenti/presidenti subito all’inizio.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, infatti le Assicurazioni Generali hanno registrato l’indisponibilità a partecipare al futuro board da parte del presidente di Banco Bpm ed ex presidente di Borsa Italiana e di Cdp Massimo Tononi, dell’ex amministratore delegato di Luxottica e ora Ceo di Lvmh Hospitality Andrea Guerra, dell’amministratore delegato di Cir Monica Mondardini (già in passato in Generali come capo di Europ Assistance e di Generali Espana) e di Emma Marcegaglia, ex numero uno della Confindustria ed ex presidente dell’Eni.
Intanto, dopo il vicepresidente Francesco Caltagirone e Romolo Bardin (espressione del grande azionista Leonardo Del Vecchio), il board del Leone ha registrato un altro addio: quello di Sabrina Pucci, consigliere indipendente che già una settimana fa aveva lasciato il comitato nomine. La nota ufficiale delle Generali parla di scelta dettata da "ragioni personali". Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, nella sua lettera la docente ordinaria di Economia Aziendale all'Università Roma Tre, ex moglie del futuro amministratore delegato di Edizione Enrico Laghi, aveva motivato la sua decisione con "ragioni del tutto personali", quasi a sgomberare il campo da supposizioni.
A settembre infatti, la Pucci aveva votato contro la decisione del consiglio di mettere a punto una propria lista per il rinnovo del board di aprile con Philippe Donnet indicato nel ruolo di Ceo, al pari di Caltagirone, di Paolo Di Benedetto, considerato vicino al costruttore romano, e di Bardin. A dicembre, però, aveva votato a favore del piano proposto da Donnet. Secondo quanto hanno riferito alcune fonti, l'addio di una settimana fa al comitato nomine è da collegarsi al suo disaccordo con la procedura lista del consiglio, mentre la scelta odierna sarebbe da ricondursi a un totale disaccordo sulla governance, in particolare con il consigliere espressione di Mediobanca Clemente Rebecchini.
Anche Caltagirone e Bardin avevano abbandonato in polemica con le procedure seguite dal Cda. Secondo quanto risulta, il board intende procedere ora con la cooptazione di tre consiglieri per ricostituire il numero originario di 13 componenti del board, non procedendo invece ad alcuna integrazione nei comitati interni.
@andreadeugeni