Giacomoni: "Il Pd vuole il tassa&spendi, FI flat tax e alzare le pensioni"

Il presidente della Commissione di Vigilanza su Cdp parla ad Affari: "Con il governo Letta la pressione fiscale è stato al massimo"

di Marco Scotti
Da sinistra a destra Giovanni Gorno Tempini, Sestino Giacomoni, Daniele Franco, Dario Scannapieco
Economia
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Giacomoni ad Affari: "Gelmini, Brunetta e Carfagna aiutano la sinistra"

"Chi lascia Forza Italia fa il gioco della sinistra e della sua idea di politica economica fondata sul tassa&spendi". Ne è convinto Sestino Giacomoni, presidente della commissione di Vigilanza su Cdp che, in un'intervista esclusiva ad Affaritaliani.it, racconta la visione politica ed economica del partito fondato da Silvio Berlusconi in materia di tasse, pensioni e riforme. 

Giacomoni, se dovesse vincere la coalizione di Centro-Destra, c'è qualche indirizzo di Cdp che andrebbe rivisto, anche alla luce delle varie partite in cui è impegnata tra Tim, Open Fiber ecc? 
I dossier sul tavolo sono molti e importanti, uno di questi è appunto come diceva lei quello sulla Rete Unica. Ma la vittoria di una coalizione piuttosto che un’altra non può essere utilizzata per politicizzare Cassa Depositi e Prestiti. Le posso assicurare che dalla mia posizione di Presidente della Commissione di Vigilanza su Cdp ho avuto a che fare in questi anni con manager indipendenti e autorevoli, Cassa Depositi e Prestiti è e deve essere lontana da logiche di partito, com’è giusto che sia per un’istituzione così importante per il Paese.

Gli addii di Brunetta, Gelmini e Carfagna sono il segnale che Forza Italia guarda più a destra che al centro? 
In realtà mi lasci dire che sono loro che hanno scelto di guardare altrove e sembrano destinati ad approdare nel “campo aperto” del PD, che, una volta vista franare l’idea dell’alleanza con il Movimento 5 stelle, ha pensato bene di passare dal “campo largo” al “campo profughi”, raccattando tutti coloro che temono di non essere rieletti nei loro partiti. Sul piano personale evito di commentare, è bene, però, che si ricordino sempre, come tutti sanno, che è grazie al Presidente Berlusconi se sono diventati deputati, capigruppo e ministri per ben due volte e per coerenza, lasciando Forza Italia, avrebbero dovuto lasciare gli incarichi che ricoprono. Comunque sono convinto che stiano facendo l’errore della vita perché la storia ha dimostrato che chi ha lasciato Forza Italia e il Presidente Berlusconi non ha poi fatto molta strada. Politicamente poi mi lasci dire che la loro scelta è sbagliata perché in un momento decisivo in cui tutti i sondaggi dicono che Forza Italia è in crescita ed il Centrodestra vincerà le elezioni, era il momento di rafforzare la componente moderata, magari facendo una battaglia interna e non certo andando a sinistra per dar vita ad un centrino che finirà per diventare la stampella del PD. Forza Italia non guarda a destra, Forza Italia è il Centro del Centro-Destra, è la casa dei liberali e dei moderati ed è grazie a noi che vinceremo le elezioni e porteremo un Centrodestra liberale, moderato ed europeo al governo del Paese. 

Ora approderanno, probabilmente, nella lista di Carlo Calenda: che cosa ne pensa?
Rischiano di fare la fine degli “utili idioti”, che sottraggono voti ai moderati, facendo il gioco della sinistra, che se andrà al governo porterà avanti la sua politica del “tassa & spendi”, con tanto di patrimoniale sulla casa e sui risparmi. Del resto il massimo della pressione fiscale nel nostro Paese (43,6%), fu raggiunto proprio quando c’era il Governo Letta. Ricordiamoci sempre che l’unico governo che in Italia ha portato la pressione fiscale sotto il 40% fu il Governo Berlusconi nel 2005, che la portò al 39,1%, togliendo le tasse sulle donazioni, sulle successioni, riducendo le due aliquote centrali, prevedendo una no tax area fino ad 8000 euro ed infine cancellando l’Ici sulla prima casa. 

Il presidente Berlusconi si è già speso sul tema delle pensioni, vuole portare il minimo a 1.000 euro: eventualmente avete già in mente come reperire le risorse? 
Ovviamente ogni affermazione del Presidente Berlusconi è il risultato di attente valutazioni e studi da parte dei nostri dipartimenti. Abbiamo già in mente dove reperire le risorse necessarie e presto il nostro programma sarà pubblico, tra l’altro basterebbe rivedere il reddito di cittadinanza per trovare le adeguate coperture. Ma le dirò di più, noi questa cosa l’abbiamo già realizzata quando eravamo al Governo: Berlusconi, infatti, promise di portare le pensioni ad un milione di lire nel lontano 2001, e così fece per 1 milione e settecentomila pensionati. Quindi mi lasci dire che siamo credibili perché lo abbiamo già fatto! 

In tema di politica economica, dove pensa che il Cdx possa far sentire maggiormente una spinta "migliorativa" rispetto al corso attuale? 
Lo faremo vincendo finalmente le nostre tre grandi battaglie contro l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria. Il Governo di Centrodestra Unito realizzerà finalmente l’equazione liberale dello sviluppo e del benessere, attraverso la Flat Tax, un’imposta unica, la più bassa possibile, per famiglie e imprese, in grado di eliminare l’evasione fiscale e di aumentare il gettito per lo Stato, facendo tornare agli italiani la voglia di lavorare e di produrre, creando ricchezza, benessere e posti di lavoro. Noi siamo certi che sostenendo le famiglie e le imprese si sostiene il Paese e proprio per questo, per tutelare le nostre imprese e le nostre famiglie, che sono le più grandi risparmiatrici al mondo, proponiamo di ridurre le tasse alle imprese e di azzerare le tasse sui risparmi, che vengono investiti nell’economia reale del nostro Paese. Oggi purtroppo il risparmio degli italiani viene investito per il 75% all'estero, creando sviluppo e posti di lavoro negli altri Paesi. Se invertissimo le proporzioni, ovvero se il risparmio, fiscalmente incentivato, venisse investito nell'economia italiana per il 75%, avremmo risolto molti dei nostri problemi. Incentivando fiscalmente il risparmio degli italiani che viene investito nelle nostre PMI, tuteleremo i risparmi da quella tassa odiosa dell’8,6% che è l’inflazione ed al tempo stesso rafforzeremo la capitalizzazione delle nostre imprese, trasformandolo da prede a predatrici, consentendogli così di conquistare i mercati internazionali. Noi di Forza Italia vogliamo patrimonializzare le nostre imprese per sostenerle e per rafforzarle, la sinistra invece vuole mettere su famiglie ed imprese una patrimoniale per finanziare la sua politica del “tassa e spendi”. 

Che voto darebbe all'esecutivo Draghi in materia di economia? 
Positivo perché l’esecutivo Draghi ha fatto il massimo possibile con una maggioranza così eterogenea. Ricordo che Forza Italia ha sostenuto e contribuito a scrivere tutti i provvedimenti del Governo Draghi, dal piano vaccinale, al decreto liquidità, dal decreto Rilancio, al decreto Aiuti. Non solo abbiamo contribuito con le nostre idee e la nostra esperienza a scriverli, ma li abbiamo anche votati in modo compatto in Parlamento, votando tutte le 55 fiducie poste dal governo. Inoltre con il nostro impegno in Aula ed in Commissione abbiamo anche evitato che il governo, su sollecitazione della sinistra, commettesse dei gravi errori, come nel caso del catasto. In quella occasione abbiamo evitato che pianificassero per il futuro una patrimoniale sulla casa e sui risparmi. Governare insieme a PD e M5s è stata una missione quasi impossibile, ed infatti l’epilogo del Governo Draghi lo ha confermato, come ha riconosciuto il massimo esperto in Italia di cadute dei governi, Matteo Renzi, la responsabilità della caduta del Governo di Unità Nazionale è tutta imputabile al Pd e al M5S ed al loro calcolo elettoralistico per cui hanno anteposto la tutela della loro alleanza, con il campo largo, agli interessi del Paese. 

C'è qualche ministro che potrebbe trovare spazio in un esecutivo di Cdx? Si parla molto, ad esempio, di Roberto Cingolani… 
Mancano due mesi alle elezioni e tutto serve meno che il “toto Ministri”. Il discorso è prematuro. Le posso assicurare però che, come sempre, sceglieremo i migliori. 

Come valuta il suo primo anno alla guida della Consulta di Forza Italia sulla Finanza e il Credito per Roma Capitale? 
È una Consulta viva che, affrontando i tanti problemi che affliggono Roma dal punto di vista economico-finanziario, fornisce spunti sia per l’azione di Forza Italia su Roma che a livello nazionale. È stata creata seguendo i valori ed i principi azzurri quindi è una Consulta all’insegna della competenza e dell’esperienza. È nata un anno e mezzo fa e già abbiamo affrontato tantissimi temi ed avanzato proposte emendative migliorative in tanti settori: turistico e alberghiero, autonomi e partite iva, fiere ed eventi, gioco legale, wedding, cinema, trasporto, settore immobiliare, transazioni digitali, e-commerce, tutela delle botteghe storiche e delle Pmi italiane e molto altro ancora, tra cui i problemi quotidiani che affliggono Roma, come l’emergenza rifiuti, la pulizia ed il decoro della Città.