Giorgetti: "Il Superbonus finisce qui. Patto? Accolte molte nostre richieste"

"Sul dossier ITA-Lufthansa incomprensibile l'atteggiamento dell'Ue"

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Giorgetti: "Nel nuovo Patto Ue molte richieste italiane. Il Superbonus finisce qui: al 2024 chiedo un cambio di rotta Bce"

"Con i botti di San Silvestro si chiude l'epoca del Superbonus che con la sua eredità ci accompagnerà però ancora a lungo". Lo dice il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in un'intervista al Sole 24 Ore. "Con il 110% finisce quella che ho definito un'allucinazione psichedelica - spiega - basata sulla convinzione che con la clausola di fuga dal Patto di stabilità e i tassi a zero si potesse fare debito all'infinito senza poi pagare il conto. Ma non puoi vincere le Olimpiadi dopandoti, perché ti scoprono e soprattutto perché se assumi sostenze poi ne paghi il conto in termini di salute". Giorgetti aggiunge: "So perfettamente che non abbiamo soddisfatto tutte le richieste delle imprese  ma abbiamo fatto in modo che i lavori non finiti proseguano, e sono convinto che ora possono arrivare al traguardo". 

Il nuovo Patto di stabilità comprende molte richieste italiane, "posizioni che non nascono solo da interessi nazionali". Giorgetti sottolinea che "noi abbiamo chiesto un trattamento diverso per le spese nella difesa e negli investimenti per le transizioni digitale e verde per ragioni che nascono dal senso della storia. Nei prossimi anni - sottolinea - questi saranno i filoni fondamentali dello sviluppo, e l'Europa li affronterò con le mani legate dietro la schiena mentre Stati Uniti e Cina ci arriveranno con ben altro slancio. Purtroppo però l'Europa non è riuscita nemmeno questa volta a darsi una postura politica e a spiccare il volo". 

Alla fine, spiega il Ministro, "abbiamo ottenuto che le spese per la difesa siano considerate un fattore rilevante nella definizione dell'aggiustamento, che ci siano criteri di calcolo più morbidi per altre spese di investimento soprattutto nel periodo 2025-2027 e che il periodo di aggiustamento sia allungato da quattro a sette anni in modo automatico in cambio degli impegni sul Pnrr". Ad ogni modo, riferisce il Ministro queste nuove regole "sono meno pesanti di quelle che avremmo avuto se avessimo messo il veto alla Capitan Fracassa, come qualcuno ci consigliava di fare. So bene - aggiunge - che Capitan Fracassa è parte integrante della tradizione culturale e politica italiana, ma abbiamo preferito fare diversamente". Il Patto insomma "non è certamente il meglio possibile. Ma è un compromesso che tutti abbiamo accettato". 

Sul dossier ITA-Lufthansa "ce la faremo senza dubbio", dice il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che definisce "incomprensibile" l'atteggiamento di Bruxelles che ha inflitto un nuovo 'alt' alla trattativa."Abbiamo fatto - spiega in un'intervista al Sole 24 Ore - con Lufthansa un lavoro infinito per produrre le montagne di dati necessarie a certificare che la fusione non alteri le condizioni del mercato. Ora entreremo nella fase 2 e ci sarà bisogno di un'altra mole di carte, e il tutto dipende dall'orientamento della Commissione Ue che ancora si concentra sul mercato europeo mentre ormai l'orizzonte per il trasporto aereo è ovviamente mondiale. Non è antieuropeismo, intendiamoci, ma devo ancora trovare qualcuno che mi dica che questo approccio abbia un senso. Si tratta di un'impostazione incomprensibile soprattutto alla luce del fatto che il Governo ha assunto scelte difficili e politicamente delicate proprio per seguire le istruzioni europee e ora veniamo rallentati". "Tutto questo - aggiunge - è inspiegabile, ma con i tempi dovuti ce la faremo in ogni caso".