Google, nuovo round di licenziamenti: centinaia i dipendenti vittime dell'AI

I licenziamenti, motivati dalla ristrutturazione e dall'integrazione dell'intelligenza artificiale, si aggiungono alle centinaia già annunciati pochi giorni fa

di Redazione Economia
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Google annuncia ulteriori licenziamenti: intelligenza artificiale e ristrutturazione alla base

Google ha annunciato una nuova serie di licenziamenti, che segue una precedente ondata di riduzioni del personale. La causa di questi tagli? Sempre la stessa, ristrutturazione aziendale e aumento dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale (IA) nei suoi processi.

Appena pochi giorni Big G aveva annunciato il taglio di mille posti di lavoro nella sua divisione Devices & Services. Oggi, l'attenzione si sposta sul team di vendita pubblicitaria, dove l'azienda ha confermato l'imminente licenziamento di "centinaia di dipendenti". Come già sottolineato, questa nuova ondata di riduzioni fa parte di una più ampia strategia di ristrutturazione. Google sta infatti riallocando risorse tra i vari gruppi di lavoro e intensificando l'uso dell'intelligenza artificiale per automatizzare determinati processi. Questa riorganizzazione interna ha evidenziato la presenza di esuberi, spingendo il top management a prendere la decisione di procedere con ulteriori tagli al personale.

Chris Pappas, portavoce di Google ha dichiarato, "Ogni anno seguiamo un processo rigoroso per strutturare il nostro team in modo da fornire il miglior servizio ai nostri clienti pubblicitari. Mettiamo i clienti nei team specializzati e nei canali di vendita giusti per soddisfare le loro esigenze di servizio. In questo contesto alcune centinaia di ruoli a livello globale verranno eliminati e i dipendenti interessati potranno candidarsi per ruoli aperti nel team o altrove in Google."

Negli ultimi mesi, l'azienda di Mountain View ha attuato una serie di significativi ridimensionamenti interni. Si sono registrati tagli in diverse aree: il team dedicato alle News è stato ridotto, così come quello di Waze. Questi interventi si aggiungono ai licenziamenti avvenuti all'inizio del 2023, che hanno colpito il 6% della forza lavoro totale, equivalente a circa 12.000 impiegati. 

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