Google verso l'addio, non servirà più. In arrivo i super-robot dotati di IA
Opportunità ma anche grossi rischi dai nuovi robot in arrivo. Si va verso lo stravolgimento del modo in cui fare ricerche sul web
AI, motori di ricerca e assistenti vocali pronti ad andare in pensione
L’obiettivo dei Big player sull’Intelligenza Artificiale è chiaro ed annunciato “vogliamo andare verso un'intelligenza artificiale generale, che eguagli o superi l'intelligenza umana”. I progressi dell’AI andranno verso un'unica piattaforma che parlerà come un essere umano, analizzerà testi, immagini o video, darà risposte e soluzioni complesse.
E’ sicuro quindi che gli attuali motori di ricerca e assistenti come Siri, Alexa, Hey Google o Bixby, solo qualche anno fa espressione di futuro, ora stanno preparando le pratiche di pensionamento. Anzi il motore di ricerca convenzionale sta morendo. Si proprio quello creato da Larry Page e Sergey Brin nel 1998 per Google e che oggi è il più utilizzato al mondo, con più di 3,5 miliardi di richieste di informazioni giornaliere.
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A breve avremo al nostro fianco, come prevede Sam Altman di OpenAi, un collega super competente presente in tutte le azioni della nostra vita. A questo proposito in alcuni documenti di DeepMind si parla di “Sono agenti artificiali che utilizzano il linguaggio naturale e la cui funzione è pianificare ed eseguire sequenze di azioni per conto di un utente, in uno o più domini secondo le aspettative della persona."
AI, i nuovi robot pronti a dialogare con gli utenti
Praticamente un robot che sa con chi sta parlando e quali risultati deve produrre. Ma cosa saprà fare questo nuovo incredibile robot? Il nuovo motore potrà ascoltare, capire il contesto, la ragione, cosa chiede l’utente, ordinare un servizio, un prodotto o suggerire alternative alle esigenze.
Sarà in grado inoltre di ragionare non sull’immediato ma pure con una pianificazione come, ad esempio, preparare una dieta settimanale e adattarla ai gusti personali. Potrà pianificare un viaggio preparandolo secondo le esigenze di ognuno o dell’intera famiglia, anche attraverso un’immagine acquisita.
Si rompe la macchina? Basta chiedere e si saprà dove è il guasto e dove o come poterlo riparare. Non a caso il Ceo di Google ha detto “ di aver costruito un modello Gemini personalizzato progettato appositamente per la ricerca.
Un modello che combina le nostre informazioni in tempo reale con sistemi di qualità e ranking senza precedenti”. Tutto questo porterà a modificare le strategie SEO (Search Engine Optimization) che impattano fortemente non solo sulla ricerca di ognuno di noi ma pure sulla ricerca dei siti di business. Tutti dovranno adattarsi al modo in cui l’intelligenza artificiale elabora le informazioni.
AI, Google, Microsoft, Open Ai in corsa per il predominio del mercato
Google, Microsoft, Open Ai sono lanciate per vincere la corsa e Astra per Google e per OpenAI ChatGPT-4o, saranno i nuovi assistenti vocali, “killer” dei vecchi. Nella versione base saranno gratuiti mentre nelle versioni più avanzate avranno costi sui 20 dollari mensili. Insomma "quasi" persone che potrebbero influenzare le “vere” persone. E qui nascono le ombre. Dopo le sue dimissioni dal dipartimento di sicurezza di Open AI, Jan Like uno dei direttori ha detto che “l’azienda dà più valore alla creazione di nuovi prodotti che alla sicurezza. Costruire macchine più intelligenti degli esseri umani è un’impresa intrinsecamente pericolosa”.
Questi robot che possono commettere errori nell’interpretare gli interessi degli utenti e della società o utilizzare fonti di informazione imprecise e persino false per lanciare le loro proposte. Gli assistenti AI potrebbero anche violare la privacy ed essere potenzialmente pericolosi se restituiscono all’utente una risposta errata o addirittura dannosa.
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Potrebbero dare valori sbagliati su un business o peggio provocare attacchi informatici prima delle elezioni (il 2024 è l’anno con il maggior numero di elezioni nel mondo). Preoccupano infine le dichiarazioni di Sergey Shykevich, direttore del gruppo di intelligence sulle minacce presso Check Point Research: “Abbiamo indagato su 36 elezioni parlamentari, regionali e presidenziali tenutesi tra settembre 2023 e febbraio 2024 e abbiamo scoperto che, in almeno 10 casi, video e registrazioni audio con clonazione vocale sono stati utilizzati per campagne di disinformazione. Nel contesto delle elezioni europee, possiamo aspettarci una nuova ondata di inganni in tutti i paesi”. Parole che, in un momento storico come l'attuale, preoccupano e non poco.