Grano con glifosato e arance con pesticidi: Puglia invasa da cibo straniero
È la prima regione del sud per importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari dai Paesi extra UE con un aumento del 66% nel 2023
Puglia, un'invasione straniera sulle tavole: dai carciofi egiziani al grano extra Ue. L'allarme di Coldiretti
L'agricoltura pugliese si trova di fronte a un'epidemia di importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da confini extra UE. Secondo un report di Coldiretti Puglia basato sui dati Coeweb Istat, nel 2023 la regione ha visto un aumento del 66% nelle importazioni di cibo straniero rispetto all'anno precedente, portando il totale a quasi 3 miliardi di chilogrammi.
Un flusso così massiccio di prodotti stranieri minaccia direttamente le produzioni locali e inevitabilmente intacca anche i redditi degli agricoltori. Ma la situazione è particolarmente grave nel settore del grano con il grano duro turco che continua a deprimere i prezzi, rendendo difficile la sopravvivenza delle aziende agricole pugliesi. Inoltre nel corso dell'anno sono anche raddoppiate le importazioni di grano canadese, trattato con il controverso glifosato, raggiungendo cifre che mettono in pericolo il mercato interno.
Coldiretti Puglia ha lanciato l'allarme segnalando l'urgente necessità di intensificare i controlli nei porti per contrastare questa invasione di prodotti stranieri, che non solo minaccia l'economia locale, ma solleva anche gravi preoccupazioni per la sicurezza alimentare e ambientale.
Secondo l'ultimo rapporto pubblicato dall'Efsa nel 2023 riguardante i residui di pesticidi, i prodotti agroalimentari stranieri presentano un tasso di oltre dieci volte più elevato di irregolarità rispetto a quelli di produzione italiana. Mentre la media nazionale di prodotti italiani con residui chimici al di sopra dei limiti di legge è del 6,4%, tale percentuale scende drasticamente al 0,6% per i campioni di origine nazionale.
Ma il grano è solo la punta dell'iceberg: anche le importazioni di frutta e verdura dall'estero stanno aumentando, con una vera e propria invasione di prodotti egiziani. La causa? Gli accordi comemrciali agevolati. Questi prodotti spesso sono coltivati con l'uso di pesticidi vietati nell'Unione Europea, minando non solo la competitività dei prodotti locali, ma anche la salute dei consumatori. Dai risi asiatici trattati con pesticidi, al concentrato di pomodoro cinese, le importazioni di cibo straniero rappresentano una minaccia sempre più crescente.
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La lista è lunga: le lenticchie canadesi, anch’esse fatte seccare con il glifosato, che rappresentano i 2/3 del totale importato nel nostro Paese. Ci sono poi le arance egiziane, oggetto di notifiche dal Rassf, il sistema di allerta rapido dell’Ue, per la presenza di Clorpirifos un pesticida bandito nell’Unione Europea dal 2020; le nocciole turche su cui pesa anche l’accusa del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti di essere coltivate con lo sfruttamento del lavoro minorile;