Grugliasco, l'idea dei sindacati: "Una fabbrica di auto elettriche cinesi"

Fiom, Fim e Uilm alle istituzioni: “Fare scouting” per portare un produttore di Pechino a Torino

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Operai nello stabilimento Fca di Melfi
Economia

I sindacati dei metalmeccanici: "Il governo porti i produttori cinesi in Italia"

Svolta di programma che contiene anche elementi sensibili sul fronte politico da parte dei sindacati metalmeccanici che come riporta Repubblica "chiedono a governo, Regione Piemonte e Comune di «mettersi insieme, fare scouting e far arrivare almeno un altro produttore di Pechino proprio a Torino. Gli spazi non mancano», sottolineano Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. E indicano la fabbrica ex Maserati di Grugliasco, nell’hinterland torinese, sito dismesso da Stellantis per spostare produzione e addetti a Mirafiori". 

La richiesta arriva insieme a un documento in quattro punti per consolidare il rilancio di Mirafiori con l’impegno delle istituzioni e del mondo delle imprese ad accompagnare il percorso. "Per garantire una solida crescita dell’economia torinese - si legge nel documento - serve innanzitutto preservare e rilanciare Mirafiori, lo stabilimento che più di tutti in questi anni ha pagato il prezzo della crisi e dei mancati investimenti.  Nella storia recente, fino ai primi anni 2000, lo storico stabilimento produceva 200mila autovetture con sei tipi di modelli. Da quel periodo, a seguito della scelta aziendale di creare il Polo del Lusso, in un contesto di mercato che ha anche subito un rallentamento per la pandemia, la produzione è calata toccando il punto più basso nel 2019 con solo 21mila auto prodotte”.

Fim, Fiom, Uilm denunciano "il drammatico quasi azzeramento delle produzioni dei modelli a marchio Maserati, che da 55mila unità prodotte nel 2017 e destinate a mercati prevalentemente esteri, chiuderanno il 2023 verosimilmente a quota 8mila. La sola 500 elettrica, che probabilmente attesterà la produzione 2023 a circa 78mila unità, non è sufficiente a garantire la missione produttiva dello stabilimento e la stabilità occupazionale degli attuali addetti. Inoltre Mirafiori ha visto ridimensionare fortemente anche i suoi occupati, passando dai 21mila del 2008 agli attuali 15mila, il che significa una variazione negativa di quasi il 29% degli addetti".

Fim Fiom Uilm, chiedendo il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle imprese, si pongono 4 obiettivi: assegnare nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Mirafiori; affrontare la crisi anagrafica della forza lavoro Stellantis, la cui età media si attesta a 56 anni; implementare la produzione di componentistica legata alla produzione e allo sviluppo delle vetture ecologiche; potenziare il ruolo strategico di Torino come Polo di ricerca e progettazione.

“Fim, Fiom Uilm di Torino – spiegano Rocco Cutrì della Fim, Edi Lazzi della Fiom e Luigi Paone della Uilm – nonostante abbiano accolto favorevolmente gli investimenti annunciati da Stellantis sull’area torinese, che dovrebbero concretizzarsi con la realizzazione dell’Hub del riciclo, del Green Campus, del Battery Technology Center e dell’assegnazione di un nuovo cambio ibrido, sono fermamente convinte che sia necessario mettere al centro dell’attenzione lo stabilimento di Mirafiori per rilanciarlo in tutte le sue potenzialità, avendo un progetto ben definito da condividere e decidere con il management di Stellantis, le imprese, le istituzioni locali, ovvero il Comune di Torino e la Regione Piemonte, e le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil, istituendo un tavolo permanente”.