Gucci, dietro il calo delle vendite si cela la crisi del lusso in Asia

L'economia asiatica lotta per recuperare terreno post-pandemia, minata dalla fragile fiducia dei consumatori e dall'aumento della disoccupazione giovanile

di Redazione Economia
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La crisi del lusso in Asia frena le vendite di Gucci

L'Asia orientale è stata a lungo considerata il paradiso del lusso, un rifugio di prosperità e crescita inarrestabile. Tuttavia, negli ultimi tempi, le fondamenta di questa convinzione hanno cominciato a vacillare. Griffe iconiche come Gucci stanno affrontando una tempesta, con previsioni di un crollo del 20% nelle vendite nel primo trimestre del 2024, principalmente a causa di un rallentamento nell'area Asia-Pacifico. Questo non solo rappresenta una sfida economica significativa, ma solleva anche domande cruciali sulla resilienza del mercato del lusso in una delle sue regioni più vitali.

La Cina, una volta considerata il motore trainante di questa locomotiva del lusso, sta lottando per riprendersi dagli effetti pandemici una ripresa economica che però procede a passo lento, minata da una fiducia dei consumatori ancora traballante e da un aumento della disoccupazione giovanile che ha raggiunto livelli preoccupanti. Questo è solo un aspetto di un quadro più ampio: in diversi paesi asiatici, il risparmio è diventato una necessità, mentre il potere d'acquisto dei consumatori è stato eroso da una combinazione di salari stagnanti e costi crescenti. evidenziata dalle deludenti vendite al dettaglio. 

In particolare il Giappone, una volta faro di prosperità economica, è stato costretto ad affrontare una recessione tecnica, perdendo la sua posizione di terza economia mondiale. L'indebolimento continuo dello yen e la lenta crescita dei salari hanno ridotto il potere d'acquisto dei giapponesi, in particolare dei giovani interessati ai marchi di lusso internazionali.

Ma, non tutto è perduto e c'è ancora qualche barlume di speranza. Nel 2023, il mercato del lusso in Cina ha segnato una modesta crescita del 12%, seppur al di sotto delle aspettative. Questo suggerisce che, nonostante le incertezze, rimane un appetito per il lusso che potrebbe essere risvegliato con le giuste strategie.

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A fronte di queste sfide, le maison del lusso stanno adottando un approccio proattivo per riconquistare terreno. Gucci, ad esempio, sta scommettendo su ambasciatori del marchio asiatici e su eventi esclusivi a Shanghai per attrarre di nuovo l'attenzione dei consumatori. Tuttavia, per riaccendere la fiamma del desiderio per il lusso in Asia, sarà necessario più di un semplice cambio di strategia di marketing.

Anche le vendite degli altri marchi di Kering, come Yves Saint Laurent e Bottega Veneta, sono diminuite, seppur in misura inferiore (10%) rispetto a Guccii, dove diverse sono state le ragioni dietro il calo. Alcuni analisti suggeriscono che nel mercato asiatico, veloce e polarizzato, il cambio di direttore creativo da Alessandro Michele a Sabato de Sarno potrebbe aver causato un temporaneo "vuoto", oltretutto l'ultima collezione Gucci Ancora è stata disponibile nei negozi solo a metà febbraio, limitando le opportunità di vendita.