Hermès, Nicolas Puech: 11 mld al domestico. La fondazione si mette di traverso
Si complica la storia dell'eredità del discendente di Hermès, il quale avrebbe deciso di destinare a tutti i costi la sua immensa fortuna al proprio domestico
Hermès, il discendente Nicolas Puech bloccato dalla sua stessa fondazione. Non può dare in eredità 11 mld al suo giardiniere (per ora)
Passare da domestico a miliardario, chissà cosa si prova. In Svizzera, una storia di eredità fa strabuzzare gli occhi. Il protagonista è Nicolas Puech, il più importante azionista singolo del marchio di lusso francese Hermès, nonché discendente del fondatore, con un patrimonio di circa 11,5 miliardi di dollari, il quale avrebbe deciso di destinare la sua incredibile fortuna proprio al suo domestico ispano-marocchino.
Un sogno di estrema rarità per il fortunato destinatario, ma che per realizzarsi deve superare diversi ostacoli. Tra tutti, la Fondazione Isocrate fondata proprio da Puech, la quale si è duramente messa di traverso alla scelta dell’erede di Hermès.
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La fondazione di Ginevra, come scrive il Corriere, ha un ruolo centrale in questa vicenda perché era la beneficiaria del primo testamento del miliardario (un contratto successorio firmato davanti a un notaio nel settembre 2011), salvo poi essere scavalcata dalle successive, sorprendenti, ultime volontà pro servitù.
Ebbene, per impedire al suo fondatore di destinare i suoi innumerevoli beni liquidi altrove, il 17 maggio scorso ha tolto buona parte dei poteri a Puech. La mossa sul dimezzamento dei poteri è stata interpretata in ambienti legali ginevrini come un parziale commissariamento dell’anziano (80 anni) presidente che non ha moglie né figli e vive tra le montagne in una frazione del comune svizzero di Orsières, nel Canton Vallese.
In pratica Puech fino a pochi giorni fa poteva esercitare i suoi ampi poteri di presidente con la sua sola firma. Ora invece sugli atti serve anche la firma di un altro dei sei membri del board.
Spostando l’attenzione sul domestico del miliardario, poco si sa sul suo conto. Secondo recenti indiscrezioni della stampa svizzera, insieme alla moglie l’uomo avrebbe già un enorme patrimonio immobiliare (non denunciato al fisco svizzero) donatogli dal generoso datore di lavoro. Non solo. Lui e la moglie avevano, tra l’altro, accesso illimitato a una carta di credito con cui avrebbero speso centinaia di migliaia di franchi in lussi di ogni tipo.
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Ma non è finita qui. Puech avrebbe regalato anche alcune proprietà in Spagna e Portogallo, per un valore - si dice - dai 15 milioni in su, più di 10 anni fa alla coppia di domestici, genitori di due bambini. Al fisco svizzero il tuttofare, di cui non trapela il nome, avrebbe dichiarato 483 mila franchi di patrimonio (cambio alla pari con l’euro) e 49mila di reddito per l’anno 2022 ma questo sarebbe dovuto al fatto che le proprietà estere (terreni, tenute, immobili) sono tassabili dove si trovano e non in Svizzera, scrive il Corriere della Sera.
Ma chi si nasconde dietro la fortissima contrarietà all’operazione “benefica” della fondazione? Il "nemico" del factotum marocchino è l’ingegnere agrario Nicolas Borsinger, che ha trascorso una vita come dirigente della Croce Rossa e ora ricopre il ruolo di intransigente segretario generale della Fondazione Isocrate. Quando ha appreso che il fondatore intendeva rescindere il contratto successorio che lo legava alla Fondazione, ha risposto - a nome dell'ente - con una nota molto dura, affermando che “dal punto di vista giuridico la risoluzione unilaterale del contratto successorio appare nulla e infondata”.