I colossi del tech puntano sull'Ai: da Microsoft ad Alphabet, tutti i progetti

Dai 10 miliardi di dollari investiti su OpenAi fino ai 4 miliardi spesi da Amazon per il chatbot Claude

di Redazione Economia
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Da Microsoft ad Alphabet e Amazon: i giganti del tech puntano sull'intelligenza artificiale

La diffusione delle grandi aziende tecnologiche nelle startup di intelligenza artificiale sta aumentando sempre di più, suscitando l'attenzione della Federal Trade Commission (FTC), l'autorità antitrust americana. Lo riporta Mf. Nel 2023, Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società dietro ChatGPT, secondo quanto dichiarato dal CEO Sam Altman in un'intervista al Financial Times, anticipando aspettative di raccolta di fondi ancora più consistenti nel tempo. A ottobre, Google ha annunciato un investimento di 2 miliardi di dollari in Anthropic, una startup concorrente di ChatGPT, il cui chatbot Claude ha ricevuto anche un finanziamento da parte di Amazon per 4 miliardi di dollari a settembre. Ulteriori segnali di movimento nel settore sono emersi da Reuters, che indica la possibilità di un nuovo investimento di Google, questa volta nell'ordine delle centinaia di milioni di dollari, con la startup Character.ai.

Tutte queste operazioni hanno attirato l'attenzione della FTC, con la presidente Lina Khan che ha avvertito sulla rilevazione di segnali di concentrazione nel mercato dell'IA, annunciando l'attenzione nei confronti di comportamenti anti-concorrenziali. Character.ai utilizza l'intelligenza artificiale generativa per sviluppare un assistente virtuale specializzato nella preparazione di bozze di email, fornisce suggerimenti e scrive codice. La società ha lanciato la funzione Character Group Chat a ottobre, consentendo agli utenti di creare chat di gruppo con i propri personaggi AI. Nel marzo precedente, Character.ai ha concluso una serie di finanziamenti di serie A, guidata dal fondo di venture capital americano Andreessen Horowitz, raccogliendo 150 milioni di dollari e ottenendo una valutazione di un miliardo di dollari. Tuttavia, secondo Bloomberg, la valutazione potrebbe superare i 5 miliardi nel prossimo round di finanziamenti.

Google ha già una partnership con Character.ai, utilizzando i servizi cloud della grande azienda tecnologica. Tuttavia, secondo Reuters, sono in corso trattative per un nuovo investimento di centinaia di milioni di dollari, forse sotto forma di debito convertibile. Nel frattempo, Character.ai sta esplorando altre fonti di finanziamento da parte di fondi di venture capital. OpenAI, d'altra parte, sta cercando ulteriori finanziamenti da Microsoft per sviluppare un software che possa eguagliare l'intelligenza umana. La società ha annunciato alcune novità, tra cui la possibilità per gli utenti di creare una versione personalizzata del chatbot. Entro la fine di novembre, i bot degli utenti verificati saranno caricati in uno store, diventando una fonte di guadagno per i loro creatori. Nonostante la mancanza di dettagli finanziari, Altman ha dichiarato che la crescita dei ricavi di OpenAI è stata positiva quest'anno. Attualmente, la società non è ancora redditizia a causa dei costi di formazione, ma Altman è fiducioso che la partnership con Redmond garantirà il successo reciproco.

La strategia di Microsoft

Come riporta Il Sole 24 Ore, Microsoft ha registrato un notevole aumento dei ricavi e dell'utile operativo nel corso degli ultimi sei esercizi finanziari, evidenziando le dinamiche delle sue divisioni operative: Productivity and Business Process, Intelligent Cloud e More Personal Computing. Nel complesso, il fatturato del gruppo è salito da 110,36 miliardi di dollari nel 2017-18 a 211,915 miliardi nel 2022-23, mentre l'utile operativo è passato da 35,085 miliardi a 88,523 miliardi nello stesso periodo. Il segmento del cloud computing, rappresentato dalla divisione Intelligent Cloud con Azure come protagonista, ha sperimentato una crescita significativa. La sua contribuzione ai ricavi è salita dal 29,2% nel 2017-18 al 41,5% nel 2022-23, con la redditività della nuvola informatica che è passata dal 32,8% dell'operating income al 42,7%.

D'altra parte, la divisione More Personal Computing, che include il sistema operativo Windows, dispositivi vari, videogiochi e motori di ricerca, ha visto una riduzione della sua rilevanza in termini relativi sui ricavi e sull'EBIT aziendali. Nel 2017-18, questa divisione rappresentava circa il 38,3% del fatturato, ma attualmente incide per circa il 25,8%. L'area Productivity and Business Processes ha mantenuto una stabilità relativa, mantenendo la sua incidenza sul giro d'affari complessivo intorno al 32%, con il peso sulla profittabilità operativa che è salito dal 36,9% al 38,6%.

L'analisi dei trend delle divisioni indica una forte crescita del cloud computing, evidenziando l'importanza strategica di questo settore per Microsoft. L'azienda ha sfruttato la vasta base di clienti esistenti, in particolare quelli aziendali, per garantire una facile adozione dei nuovi prodotti nel mercato. La dinamica positiva del cloud computing è stata attribuita anche alla crescente richiesta di servizi di Intelligenza Artificiale (AI). La recente acquisizione di Activision Blizzard nel settore dei videogiochi riflette una mossa strategica per rafforzare la presenza di Microsoft in questo mercato, promuovendo Xbox Game Pass e conquistando quote di mercato. Nonostante la crescita del titolo in Borsa, alcuni osservatori suggeriscono cautela data la corsa del Nasdaq e le prospettive sui tassi da parte della Federal Reserve.