Il caso Federlegno Arredo alza il velo sulla debolezza di Confindustria

In molti si domandano che cosa succederà all’associazione di Viale dell’Astronomia dopo la frattura con Federlegno Arredo

di Marco Scotti
Carlo Bonomi
Economia

Confindustria-Federlegno Arredo, un ulteriore segnale di debolezza dell'associazione di viale dell'Astronomia

Ora che la frattura tra Federlegno Arredo e Confindustria è ormai definitiva, come raccontato su Affaritaliani.it, in molti si domandano che cosa succederà all’associazione di Viale dell’Astronomia. Sempre meno centrale, sempre meno “di potere” e sempre più marginale nel tessuto economico nostrano, Confindustria si appresta a vivere il periodo che porterà alla designazione del prossimo presidente tra mille dubbi e preoccupazioni.

Prima di tutto: chi al posto dell’attuale presidente? Il nome che risuona maggiormente è quello di Emanuele Orsini, già vicepresidente e candidato più accreditato alla successione. Il problema è però che non si esce dal nanismo strutturale di Confindustria. L’idea di un comitato ombra che trovasse un nome forte è naufragata (come Affari ha scritto in anteprima) prima ancora di partire. Troppo alto il rischio che un candidato di peso venisse impallinato e bruciato.

E lo stesso vale anche per altri papabili che si sono progressivamente tirati indietro. Dunque, lo stesso Alberto Marenghi, il favorito di Bonomi, è stato messo in un angolo. D’altronde non è un mistero che l’attuale presidente non sia in cima alle preferenze di Viale dell’Astronomia e suoi eventuali suggerimenti non vengono accolti con giubilo.

È quindi una corsa triste quella alla successione, lontana dai clamori che spetterebbero a un’associazione così importante per il nostro Paese. E la scelta di liberarsi di Federlegno Arredo per fondare una nuova sigla, l’ennesima, rappresenta un ulteriore segnale di debolezza. Un vero peccato.

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