Il debito pubblico tocca i 2.900 mld e il Superbonus causa un buco di 150 mld

Nel frattempo, tra aprile e maggio, le agenzie di rating (in primis Standard & Poor’s, Dbrs, Fitch e Moody’s) valuteranno le prospettive dell'Italia

di Redazione Economia
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Giancarlo Giorgetti
Ministro dell'economia e delle finanze dell'Italia
Economia

Debito in crescita: in Italia oltre i 2.900 mld, Superbonus lascia un deficit di 150 mld

Il panorama economico italiano è sospeso in una sorta di limbo, con il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che cerca di mantenere un tono ottimistico mentre si affrontano le difficoltà dei conti pubblici. Come riporta La Stampa, i numeri parlano chiaro: il debito pubblico si avvicina pericolosamente ai 2.900 miliardi di euro, con un aumento di ben mille miliardi dall'anno 2010; il deficit è a livelli preoccupanti, tanto da spingere la Commissione europea a considerare l'avvio di una procedura per disavanzo eccessivo; la crescita economica stenta a decollare, attestandosi intorno all'1%, mentre lo spread continua a salire costantemente verso i 150 punti base. Nel frattempo, tra aprile e maggio, le agenzie di rating (in primis Standard & Poor’s, Dbrs, Fitch e Moody’s) valuteranno le prospettive dell'Italia.

In attesa del prossimo martedì, quando il Cdm dovrebbe approvare il documento di economia e finanza (Def), l'obiettivo del governo di Giorgia Meloni sembra essere quello di mantenere una narrazione rassicurante, minimizzando le criticità e sottolineando i presunti miglioramenti nei conti pubblici, anche confrontandosi con il contesto economico della Germania.

Tuttavia, nel testo atteso in Parlamento, non si fa riferimento alle promesse elettorali del centrodestra, suggerendo una linea più conservatrice e pragmatica. Il Def dovrebbe essere un documento "leggero", con focus sui dati positivi, rimandando le decisioni politiche più incisive alla Nota di aggiornamento prevista per fine settembre.

Ciò nonostante, le sfide rimangono enormi: finanziare le promesse elettorali, come la riforma fiscale e quella delle pensioni, richiederà almeno 15 miliardi di euro, senza contare le risorse necessarie per sostenere le famiglie e la natalità, il taglio del canone Rai e altre spese indispensabili.

Inoltre, il Superbonus rappresenta una variabile importante, con un impatto che potrebbe raggiungere i 150 miliardi di euro. Il verdetto di Eurostat atteso a giugno sulla classificazione dei bonus edilizi del 2024 potrebbe influenzare notevolmente le decisioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), determinando se contabilizzare i crediti nell'anno di spesa o diluirli nel tempo.

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I tecnici del Tesoro sono al lavoro per definire la tabella tendenziale con gli indicatori di finanza pubblica, prevedendo un Pil all'1% per quest'anno, una cifra ottimistica rispetto alle previsioni internazionali. Tuttavia, il deficit dovrebbe rimanere elevato, attestandosi tra il 4,3% e il 4,4% nel 2024, con una riduzione graduale nei prossimi anni.

Il nodo cruciale rimane il debito pubblico, il cui livello influisce direttamente sull'affidabilità dell'Italia sui mercati finanziari. Nonostante una riduzione inaspettata registrata dal dato Istat per l'anno precedente, il debito pubblico continua a rappresentare una sfida significativa per il Tesoro.