Il giovane Del Vecchio a La Piazza di affaritaliani.it “Ridurre l'impatto ambientale senza sacrificare la competitività del continente”

Il figlio del fondatore di Luxottica alla kermesse del nostro giornale: “Usa e Trump? Sostengo chi farà finire la guerra per primo”

di Redazione

Leonardo Maria del Vecchio

Economia

Il giovane Del Vecchio a La Piazza di affaritaliani.it: “Nei colloqui non guardo il voto di laurea”. Video

Milano-Ceglie Messapica. Andata e ritorno in un pomeriggio. In mezzo l’intervista rilasciata a “La Piazza” di Ceglie Messapica. Leonardo Maria Del Vecchio, figlio di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, impero globale dell’occhialeria, ha risposto alle domande del direttore Angelo Maria Perrino alla kermesse di affaritaliani.it.

Tanti i temi toccati dal presidente di Lmdv capital e Ray Ban mondo, dalla burocrazia alla fiscalità, fino ai conflitti internazionali. Ma anche i brand su cui Leonardo Maria ha investito, lui che dedica “l’80% del mio tempo a EssilorLuxottica” e da due anni “ho deciso di dedicare il 20% del tempo restante a un family office”.

Ovvero Fiuggi e Leone, “due brand noti”. Fiuggi “ha preso un po’ di polvere e adesso stiamo cercando, con tutto il team, di fare un rebranding e di avviare l’internazionalizzazione. Leone, dopo 35 anni, può tornare a Hollywood, dietro al brand ci sono le persone, devono portare le idee giuste con anche un po’ di fortuna”. Sempre quanto a Fiuggi, “il G7 che si svolgerà lì ci permetterà di puntare i riflettori sulla zona e sul marchio che abbiamo rilevato”.

“Il nostro fondo, negli ultimi 18 mesi, ha investito quasi 200 milioni di euro. Ragioniamo per operazione, non ci poniamo un budget che dobbiamo per forza rispettare. A volte siamo investitori finanziari, ma preferiamo essere investitori strategici, anche se non lo imponiamo mai. Dipende dalla giovinezza dell’azienda, abbiamo una squadra che può entrare nel consiglio”.

Il giovane Del Vecchio mostra un basso profilo. Si rivela accorto: “La fiscalità? Non bisogna sempre guardare in casa altrui. In Francia e altri Paesi la situazione è addirittura peggiore, c’è un po’ di eccesso di critica quando  si parla del nostro Paese”. E poi basta con il refrain ‘è colpa della politica’ perché non è sempre così”. Sul tema dell’Europa e del green deal, “bisogna ovviamente ridurre l’impatto ambientale, ma senza per questo sacrificare la competitività del nostro Continente”.

Dell'intelligenza artificiale, invece, "si parla un po' poco ultimamente, se ne parlava di più prima. In America hanno dato delle condizioni molto più aperte all'innovazione, allo sviluppo di queste piattaforme di questa tecnologia, mentre in Europa vedo che rimaniamo un po' indietro''. Spiega Del Vecchio. ''A un certo punto non si può bloccare il cambiamento, quindi bisogna cercare di mettere delle regole sane che però non portino l'Europa a rimanere ferma o indietro'', aggiunge.

La formazione? “L’ultima cosa che guardo quando ricevo un curriculum è il voto di laurea. E non sono neanche un grande fan dei master. Io ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di mio padre e di Francesco Milleri, una grandissima scuola che affiancavo agli studi tradizionali universitari. Ritengo che l’esperienza sia il vero valore aggiunto”.

Invito i giovani ad avere "costanza e a non arrendersi mai". "In Luxottica non si puo' entrare senza laurea e questo serve per 'scremare', ma a me tra un 110 e lode e un 107 o un 104 non fa differenza e non mi fa decidere se quella persona e' adatta al ruolo - aggiunge -. A me interessa cosa pensa quella persona, la visione sull'imprenditoria e l'estro". Infine la politica internazionale: “Trump? Io non faccio il tifo per nessuno, ma sostengo chi farà finire la guerra per primo”.

 

 

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