Il male oscuro delle Tlc: ondata di licenziamenti in Europa. Trema l'Italia

Vodafone in Spagna dopo essere stata acquisita dal fondo britannico Zegona, è pronta a licenziare 1200 dipendenti su 3.200

di Maddalena Camera
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Economia

Le Tlc europee nella morsa dei licenziamenti

Ondata di licenziamenti nel settore delle tlc in Europa, favorito anche dai consolidamenti. Vodafone in Spagna dopo essere  stata acquisita dal fondo britannico Zegona, è pronta a licenziare 1200 dipendenti sul 3.200, ossia il 37% della forza lavoro. L’annuncio è arrivato dopo l’ok, pochi giorni fa, dell’Antitrust iberico all’operazione che era stata  annunciata nell’ottobre scorso e che porterà nelle casse di Vodafone 5 miliardi di euro.

E dunque anche in Italia si registra una certa preoccupazione da parte dei sindacati vista l’operazione di consolidamento in corso tra Fastweb e Vodafone Italia, dove la società a banda ultra larga controllata dagli svizzeri di Swisscom si è impegnata a pagare ai britannici 8 miliardi di euro per rilevare le attività della società italiana. In Spagna Vodafone e Zegona hanno spiegato che" i licenziamenti sono l’unico modo per garantire la redditività e la competitività della società.per affrontare il  futuro con un atteggiamento responsabile”.

Ma non c'è solo la Spagna. In Gran Bretagna British Telecom  ha già annunciato una forte riduzione del personale (-42% ) da qui al 2029. In pratica si tratta di 55mila posti di lavoro a rischio su un totale di 130 mila dipendenti e collaboratori. Di questi  posti di lavori, almeno 10mila saranno persi per effetto delle iniziative di digitalizzazione, automazione e introduzione dell’Ai nelle operazioni della  società.  Il piano, elaborato dall’ad Allison Kirkby, nominata il 1 febbraio scorso, prevede un taglio dei costi per 3 miliardi di sterline e comprende la cessione di attività extra Uk  o non redditizie per focalizzarsi sui business a maggior valore aggiunto e sul mercato domestico dove la società ha molto investito nelle reti in fibra e 5G.

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In Italia i sindacati sono preoccupati e già temono, dopo la cessione della rete Telecom a Kkr e al Mef, una ondata di licenziamenti e per questo motivo hanno chiesto la costituzione di un tavolo a palazzo Chigi per discutere la questione. L’allarme non è infondato dato che Telecom ha 40 mila dipendenti. Di questi circa 20 mila finiranno nella NetCo, ossia la società della rete e il resto nella società che resterà in capo a Tim che comprende i servizi di tlc fisso e mobile, quelli alle imprese con Tim Enterprise e Sparkle  che si appresta ad essere venduta al Mef e al fondo Asterion. Alla nuova società dei servizi che sarà in capo a Tim dovrebbero restare circa 18mila dipendenti. Un numero molto alto rispetto ai dipendenti dei concorrenti diretti dato che Wind Tre ne ha ormai meno di 4mila e Vodafone intorno ai 6 mila.