Il Nobel Parisi: "La Sanità è un'emergenza, subito 30mld poi la prevenzione"

Il piano dei 14 scienziati per salvare il Ssn: "A fronte di un lievissimo aumento delle tasse gli italiani risparmierebbero quanto spendono oggi per curarsi"

di Redazione Economia
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Sanità, il Nobel Parisi: "Attenzione alle pandemie legate agli effetti del clima"

Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica nel 2021 e scienziato di fama mondiale è uno dei 14 firmatari della lettera aperta al governo per intervenire con la massima urgenza sulla sanità pubblica. "Quella della Sanità in crisi - dice Parisi a Il Sole 24 Ore - è un’emergenza che assomiglia a quella della lotta al cambiamento climatico. Anzi si può dire che siano legate e che una influenzi l’altra visto che a esempio l’aumento delle temperature causa anche una crescita di problemi di salute soprattutto per gli anziani. Senza dimenticarsi delle pandemie legate agli effetti del clima. Ecco di fronte a queste sfide serve un Servizio sanitario efficiente con ospedali moderni, tecnologie e senza la carenza di medici e infermieri".

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Parisi entra nel dettaglio: "Se non si interviene subito - spiega il Nobel per la Fisica a Il Sole - si rischia di andare verso un sistema dove prevale la Sanità privata almeno per chi può permetterselo, mentre qualcuno potrebbe rinunciare a curarsi. Insomma l’Italia potrebbe spostarsi verso un modello come quello americano che funziona bene solo per pochi fortunati. Bisogna portare la spesa all'8% del Pil, servono oltre 30 miliardi ma è un investimento giusto. Bisogna guardare al benessere del Paese. Anche perché se non si fa questo investimento i cittadini devono pagare di tasca propria. Già oggi il 25% della spesa sanitaria è a carico dei cittadini. Se il Ssn potesse recuperare questo 25% alla fine i cittadini risparmierebbero, anche se per avere questi soldi in più dovesse essere necessario chiedere un lievissimo aumento delle tasse. Poi serve la prevenzione".