Il paradosso di Amazon: addio allo smart working per i dipendenti. "Non vi sta bene? Licenziatevi"

La divisione Aws, che si occupa di cloud, vuole che tutti i lavoratori tornino in sede: ma dovrebbero essere i primi sostenitori della dematerializzazione

di Maddalena Camera
Economia

Amazon, addio allo smart working per i dipendenti: "Non vi sta bene? Allora licenziatevi"

"Chi non vuole lavorare per Amazon in ufficio cinque giorni alla settimana può licenziarsi". L'ha detto l'amministratore delegato di Aws, Matt Garman ai dipendenti difendendo la misura decisa dalla società che porta ad abolire totalmente lo smartworking a partire da gennaio, oggi concesso, dopo il periodo Covid per 3 giorni alla settimana.

Il controsenso è che Aws, ossia Amazon Web Service, è il maggior provider di servizi cloud del mondo. Ossia la nuvola che consente a miliardi di persone di connettersi online. Eppure anche per il gigante del cloud lavorare a distanza viene giudicato non abbastanza produttivo. 

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Secondo Garman nove dipendenti su dieci con cui ha parlato sono favorevoli alla nuova politica ma il dissenso non manca. "Se ci sono persone che non lavorano bene in presenza e non vogliono farlo, non c'è problema, ci sono altre aziende- ha detto -ma se vogliamo innovare davvero, su prodotti interessanti, l'unica possibilità è lavorare in gruppo ma in ufficio".

La decisione che vale per tutta Amazon ha portato diversi malumori tra i dipendenti che sostengono di perdere tempo con un ulteriore pendolarismo e che i benefici del lavoro dall'ufficio non sono supportati da dati indipendenti.

La decisione era stata presa dall'ad di Amazon, Andy Jassy, il mese scorso. Il manager aveva detto che bisogna passare cinque giorni insieme per "inventare, collaborare ed essere connessi". I dipendenti di Aws però speravano di poter mantenere, vista la natura del business della loro società.

La società di Jeff Bezos è il secondo datore di lavoro privato più grande al mondo (con 1,5 milioni di dipendenti) dopo Walmart (che ne ha oltre 2 milioni), ed è anche l'unico gigante tech ad aver adottato una linea dura sul rientro in ufficio rispetto ad altri big del settore tecnologico, come Google, Meta e Microsoft, che hanno politiche di permanenza in ufficio di due o tre giorni.

Certo Amazon, come la catena di supermercati Walmart, ha molte funzioni che non si possono svolgere da remoto, visto che moltissimi dipendenti lavorano nei magazzini per la preparazione e la consegna della merce, e quindi in questo modo potrebbe riuscire ad evitare eventuali contestazioni. Al momento però gli unici soddisfatti sono i supermanager.

"Sono entusiasta del cambiamento- ha aggiunto Garman- So che non tutti lo sono ma con la politica dei tre giorni non riusciamo a raggiungere gli obiettivi come quando lavoriamo insieme imparando l'uno dall'altro perché le persone possono trovarsi negli uffici in giorni diversi". Garman ha sottolineato che i principi di leadership dell'azienda, che dettano il modo in cui Amazon dovrebbe operare, erano difficili da seguire: "non si possono interiorizzare leggendoli sul sito web, bisogna viverli giorno per giorno".

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