Industria, addio al virus: produzione +1,5% su livelli pre-Covid
Bene la fabbricazione di apparecchiature elettriche e la metallurgia. Migliora il mercato del lavoro. Crescita acquisita per il 2021 +4,7%
Lapresse
Si rafforza la crescita della produzione industriale a luglio e supera i livelli pre-Covid. Il mercato del lavoro migliora. E' la fotografia scattata dall'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana, nota che rileva come rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l'inizio dell'emergenza sanitaria, a luglio il livello dell'indice sia superiore dell'1,5%. A luglio la produzione industriale è aumentata dello 0,8% rispetto a giugno. Nella media del periodo maggio-luglio il livello della produzione cresce dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
Corretto per gli effetti di calendario, l'indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 23 di luglio 2020). Crescono in misura particolarmente marcata i beni intermedi (+11,9%) e con minore intensità i beni strumentali (+7,0%) e quelli di consumo (+5,1%). L'energia registra una lieve flessione (-0,6%).
A luglio, scrive l'Istat nel commento, "si osserva un incremento congiunturale della produzione industriale che consolida la crescita del mese precedente. Anche nella media degli ultimi tre mesi la dinamica congiunturale risulta favorevole. In termini tendenziali, l'indice corretto per gli effetti di calendario è in crescita, con aumenti diffusi a tutti i raggruppamenti di industria, ad esclusione dell'energia".
Nel dettaglio, l'indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale marcato per i beni strumentali (+1,9%) e per i beni intermedi (+1,4%), leggermente più contenuto per i beni di consumo (+0,9%); diminuisce, invece, nel comparto dell'energia (-1,5%).
Tutti i principali settori di attività economica mostrano aumenti su base tendenziale, ad esclusione delle attività estrattive. Gli incrementi maggiori riguardano la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+12,5%), la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo (+11,9%) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+9,8%).
Dopo la forte ripresa nella prima parte dell'anno legata alla progressiva rimozione delle misure di distanziamento, l'economia mondiale ha mostrato segni di decelerazione, risentendo dell'andamento del settore industriale. Nel secondo trimestre, il Pil italiano ha segnato un aumento congiunturale, pari al 2,7%, più accentuato di quello registrato da Francia e Germania. La variazione acquisita per il 2021 è +4,7%.
La crescita economica ha determinato un miglioramento anche del mercato del lavoro, con un aumento significativo nel secondo trimestre delle ore lavorate e delle unità di lavoro. I dati di luglio indicano un livello dei lavoratori dipendenti superiore a quello di febbraio 2020 sebbene il totale degli occupati sia ancora inferiore di 265 mila unità.
Ad agosto, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo Ipca è cresciuto del 2,6% in termini tendenziali. L'inflazione di fondo misurata in base al Nic è rimasta nel complesso stabile (+0,6%). Il clima di fiducia, ad agosto, ha registrato un lieve peggioramento sia per le famiglie sia per le imprese; per queste ultime la limitata flessione appare attribuibile a una parziale correzione rispetto ai livelli particolarmente elevati raggiunti nei mesi precedenti.