Inps, l'avviso di restituire i soldi. "Dedicata a te" e Rdc non cumulabili
Gli errori di comunicazione possono costare caro, il bonus di 382,50 euro da restituire in caso di problemi
Attenzione agli errori di comunicazione dell'Inps: ecco perchè si rischia di dover restituire i soldi
Il governo Meloni ha deciso di eliminare il reddito di cittadinanza e come prima misura, in attesa dell'assegno di inclusione, ha varato un nuovo sussidio per aiutare le persone in difficoltà a fare la spesa. Si chiama "Dedicata a te", si tratta di una card prepagata con cui è possibile acquistare determinati cibi. La procedura di consegna della carta in questione sta procedendo speditamente. Tuttavia, secondo Federcontribuenti, ci sono stati alcuni piccoli ostacoli lungo il percorso. Secondo la Federazione italiana per la tutela dei consumatori e dei contribuenti, risulta che l’Inps, nel processo di determinazione dei destinatari di "Dedicata a te", abbia commesso errori.
Questi errori hanno portato ad includere le famiglie che percepiscono già il Reddito di Cittadinanza, quando avrebbero dovuto essere escluse. Contrariamente a quanto ci si aspettava, alcune testimonianze raccolte da Federcontribuenti suggeriscono che questa è una realtà dei fatti. Alcune famiglie, in effetti, dichiarano di aver ricevuto la notifica relativa al rilascio della Carta dedicata a te, pur essendo percettrici del Reddito di Cittadinanza. Non ci sono state ancora - spiega oipamagazine - conferme dall’Inps, né testimonianze prive di dubbi che consentano di stabilire se vi siano state effettive disfunzioni della procedura o se le segnalazioni raccolte da Federcontribuenti siano inesatte.
Leggi anche: Prezzi fino al 248% più bassi. Così l'Albania "ruba" i turisti all'Italia
Leggi anche: Illy si divide in 3, riorganizzate le quote. Manovra da 170 mln
È normale che possono verificarsi errori, ma è anche opportuno procedere con la necessaria cautela, astenendosi dall’utilizzare la carta se non si vuole essere costretti a dover poi rimborsare il bonus di 382,50 euro. Secondo la normativa in materia, nello specifico il decreto interministeriale 18 aprile 2023 che delinea i "criteri per l’individuazione delle famiglie bisognose, beneficiarie del contributo economico previsto dall’art. 1, commi 450 e 451 della legge 29 dicembre 2022 n. 197", sono esclusi i nuclei familiari che hanno anche un solo componente che percepisce il Reddito, o qualsiasi altra forma di inclusione sociale o di sostegno alla povertà.