Ipo, in Italia un flop (almeno fino al 2025) ma il resto dell'Europa corre: valore delle quotazioni a 13,6mld
Nel nostro Paese ci sono stati appena 19 debutti nel 2024 rispetto ai 38 del 2023
Ipo, in Europa ottimi risultati. Ma in Italia le cose non stanno andando bene nel 2024
Cosa sta succedendo alle Ipo in Italia? I dati parlano chiaro, in Europa l'offerta pubblica iniziale di titoli azionari collocati per la prima volta ad una società sul mercato e offerti al pubblico ottiene numeri da record, ma nel nostro Paese invece le cose non vanno esattamente così. Per le Ipo europee, infatti, il primo semestre del 2024 - riporta Focus Risparmio - passa in archivio con il segno più. Il valore complessivo delle quotazioni nel Vecchio Continente si è infatti attestato a 13,6 miliardi di euro, in aumento del 26% rispetto al valore totale dell’intero 2023 e del 246% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. Questo è quanto emerge dal report di Deloitte che rileva invece la frenata dell’Italia, con appena 19 debutti rispetto ai 38 del 2023, ma che preannuncia una ripartenza per il 2025.
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Delle 19 operazioni concluse nei primi sei mesi, solo una - prosegue Focus Risparmio - è avvenuta sul mercato principale, contro le 4 del 2023. Pure il capitale raccolto è stato decisamente inferiore, anche perché lo scorso anno c’erano state appunto quattro grandi operazioni sul mercato principale che avevano generato una raccolta pari a 1,3 miliardi, oltre l’80% di quanto complessivamente raccolto nei dodici mesi. Ma ci sono buone notizie per l'immediato futuro anche per l'Italia.
Davide Bertoia, head of capital market audit & assurance Deloitte Italia, spiega cosa sta succedendo al nostro Paese. L’esperto non nega i possibili rischi "legati alla situazione geopolitica e al rischio di crescente protezionismo, che potrebbero influire sull’andamento e sulla volatilità dei mercati in taluni settori”, ma segnala anche una serie di fattori positivi. “Le recenti misure di iniziativa pubblica a sostegno delle Ipo, quali ad esempio il Fondo di Fondi promosso dal Mef e da CdP e Quota Lombardia, oltre alla conferma del credito d’imposta per la quotazione delle Pmi prorogata per il 2025 rendono particolarmente favorevole l’avvio di progetti di quotazione".