Iris2, il progetto europeo sfida SpaceX di Elon Musk: 290 satelliti in orbita entro il 2030. Ma può battere la concorrenza cinese e Usa?

Il progetto ha l'obiettivo di creare una rete di distribuzione Internet europeo al passo con i tempi. Ma occhio ai competitor, come Elon Musk...

di Chiara Morelli
Il lancio di un razzo di SpaceX
Economia

Iris2, il progetto europeo sfida SpaceX di Elon Musk: 290 satelliti in orbita entro il 2030

“IRIS²: Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite” è questo il nome del nuovo ambizioso progetto europeo che prevede di mettere in orbita 290 satelliti entro il 2030, con l’obiettivo di creare una rete di distribuzione internet europea al passo coi tempi. Un progetto estremamente innovativo e importante per lo sviluppo del settore hi-tech in Europa, che sarà possibile grazie a un appalto da 10 miliardi di euro della società SpaceRISE.

Eppure, si tratta anche un progetto la cui riuscita vede un percorso in salita, dato che sul mercato, attualmente, ci sono non uno, ma molteplici competitor, tra cui soprattutto l’americana SpaceX di Elon Musk per cui “IRIS²” rischia di arrivare in lieve ritardo. Un confronto con la corporation d’oltreoceano che - come evidenziato da InsideOver - rischia di essere impietoso, dato che “dal 2018 a oggi SpaceX ha messo in orbita quasi 7mila satelliti Starlink a bassa orbita, e prevede una moltiplicazione del mercato a 42mila unità entro fine decennio. Ad oggi Musk controlla circa due terzi dei satelliti in circolazione nelle orbite”.

Un dato poco rassicurante per l’iniziativa europea, anche perché, fino a questo momento, gli altri competitors di SpaceX sono stati sempre e comunque aziende americane o cinesi, tra la ben nota Amazon di Jeff Bezos – che conta circa 3mila satelliti – e soprattutto i progetti cinesi come Qianfan, Guo Wang e Honghu-3. Il Vecchio Continente è dunque, ancora in tempo per rimediare al proprio “ritardo”, o sarà destinato a restare indietro rispetto a Usa e Cina?

In realtà, prima dell’avvio del progetto “IRIS²: Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite” dell’Ue, già nel 2020 si era parlato di un possibile finanziamento di 6 miliardi di euro progettato dalla Commissione di Ursula von der Leyen. Tuttavia, nel tempo l’iniziativa è sfumata, o meglio, non ha visto una realizzazione concreta, tanto che alcune aziende leader del settore, come l’italiana Telespazio, in mancanza di un piano europeo comune hanno preferito avviare collaborazioni dirette con SpaceX.

Proprio per questo, l'Europa deve continuare a investire nel settore, non solo dell’internet satellitare, ma più in generale delle telecomunicazioni, dato che nel prossimo futuro un’infrastruttura europea comune diverrà sempre più necessaria, oltre a creare una giusta concorrenza, per evitare che qualcuno – come, per esempio, Elon Musk – imponga il suo monopolio. La sfida con SpaceX rimane dunque aperta, anche se, indubbiamente, necessita di una decisa accelerazione, laddove nel 2030 Musk mira già a raggiungere Marte, mentre il Vecchio Continente, ha a malapena iniziato a investire in settori chiave come l’intelligenza artificiale.

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