Israele attacca l'Iran, gas e petrolio in calo dopo la fiammata dei prezzi
I prezzi di gas e petrolio hanno reagito con nervosismo all'attacco notturno di Tel Aviv, per poi sgonfiarsi
Tensioni in Medio-Oriente, quotazioni di gas e petrolio in calo dopo il boom
Nelle prime ore dell'alba, intorno alle 4:30 del mattino, Israele ha lanciato un attacco militare contro l'Iran, coincidendo con l'85º compleanno dell'Ayatollah Khamenei. Tre esplosioni sono state segnalate vicino alla base militare di Isfahan, nel Sud del Paese.
Teheran ha subito attivato l'allarme aereo e adottato massime misure di sicurezza su tutto il territorio e i cieli nazionali. Le difese aeree iraniane hanno abbattuto tre droni lanciati da Israele, senza riportare vittime o danni significativi. Tutti i siti nucleari iraniani sono stati dichiarati al sicuro, confermato anche dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
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L'escalation delle tensioni nel Medio Oriente ha causato un lieve aumento nei prezzi del petrolio dopo una settimana di ribassi. Attualmente, il prezzo del WTI registra un aumento dello 0,23%, raggiungendo i 82,92 dollari al barile, con un picco intraday a 86,28 dollari, mentre il Brent mostra un aumento dello 0,17%, arrivando a 87,26 dollari al barile (con un massimo di 90,75 dollari) a seguito dell'attacco israeliano in Iran e in Siria, che ha sollevato preoccupazioni sull'offerta di greggio nella regione.
Tuttavia, la corsa al rialzo si è attenuata dopo che l'Iran ha minimizzato l'impatto degli attacchi israeliani. Nel frattempo, con il dollaro in crescita, il prezzo dell'oro, che ha brevemente superato i 2.400 dollari l'oncia, ha registrato una leggera diminuzione dello 0,01%, arrivando a 2.397 dollari l'oncia.
La volatilità rimane elevata in vista del fine settimana. In netto calo anche il prezzo del gas, dopo che, ad Amsterdam, il prezzo ha registrato un aumento del 4,6%, arrivando a 33,8 euro al megawattora.