Istat, le sanzioni non frenano l'Italia: a maggio l'export vola a +29,5%
A trainare sono ancora le importazioni dai paesi esportatori di beni energetici: quelle dalla Russia segnano un aumento tendenziale del 126,9%
Istat, la guerra in Ucraina e le sanzioni russe non frenano l'export. Metalli e prodotti chimici trainano la crescita
Impennata dell'export italiano nel mese di maggio: secondo l'ultimo rapporto presentato dall'Istat la crescita congiunturale, ininterrotta da inizio anno, è sostenuta dal commercio con i paesi sia Ue sia extra Ue e trainata soprattutto dalle vendite di beni strumentali e beni intermedi.
Nella media degli ultimi tre mesi la dinamica congiunturale è molto positiva. Su base annua, l'export segna una netta accelerazione in crescita del 29,5% (+15,1% da aprile) con incrementi diffusi a tutti i settori e a tutti i principali paesi partner, a esclusione di Russia e Cina. Gli acquisti di gas naturale e di petrolio greggio contribuiscono per 13,9 punti percentuali al forte incremento tendenziale dell'import del nostro Paese
Il deficit energetico resta ampio ma si riduce rispetto ad aprile (-8.261 miliardi, era -9.111 miliardi), per effetto principalmente dei ribassi dei valori medi unitari all'import di gas, greggio ed energia elettrica, e l'elevato avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici porta a un saldo commerciale lievemente negativo, prossimo al pareggio.
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+33,5%), prodotti petroliferi raffinati (+118,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+46,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+28,2%). Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 42,0%), Germania (+27,1%) e Francia (+31,7%). Le vendite verso Russia (-9,5%) e Cina (-9,1%) risultano ancora in calo.
Nei primi cinque mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,6%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+29,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+34,5%), prodotti petroliferi raffinati (+99,4%), sostanze e prodotti chimici (+28,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,8%).
A maggio 2022 il disavanzo commerciale è pari a 12 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 5.633 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge gli 8.261 milioni (era 2.989 milioni un anno prima). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce in misura contenuta: da 8.622 milioni per maggio 2021 a 8.249 milioni per maggio 2022. Nel mese di maggio 2022 i prezzi all'importazione rimangono invariati rispetto ad aprile 2022 e crescono del 19,9% su base annua (da +21,4% di aprile).
Istat, Coldiretti: nel 2022 è boom del Made in Italy. Il vino guida la classifica dei prodotti più richiesti
Con un balzo del 21 per cento è record storico per le esportazioni alimentari made in Italy nel 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi cinque mesi del 2022 sulla base dei dati Istat sul commercio estero.
Nonostante i mesi di guerra le esportazioni alimentari nazionali sono in aumento - rileva Coldiretti - sul record annuale di 52 miliardi fatto registrare nel 2021, spinti anche dall'euro debole sui mercati extra Ue. La Germania resta il principale mercato di sbocco in aumento a gennaio-maggio del 15 per cento, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20 per cento, mentre la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 21 per cento.
Un vero boom - precisa la Coldiretti - si e' verificato nel Regno Unito con un +25 per cento che evidenzia come l'export tricolore si sia rivelato piu' forte della Brexit, dopo le difficolta' iniziali legate all'uscita dalla Ue. Aumento a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23 per cento) mentre e' dato negativo in Cina con un calo del 29 per cento e in Russia con un - 18 per cento con l'export che e' precipitato dopo mesi di guerra. Basti pensare che, se si considera il solo mese di maggio, le vendite di cibo italiano nel Paese di Putin sono crollate del 37 per cento.
A trainare il made in Italy nel mondo ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy piu' esportati seguito dall'ortofrutta fresca.
"Per sostenere il trend di crescita dell'enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocita', con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo", sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che evidenzia poi l'importanza di "cogliere l'opportunita' del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunita' di export".
"Ma e' importante lavorare anche sull'internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell'Ice e con il sostegno delle ambasciate", conclude.