Ita, cercasi partner entro il 2022: nel '23 obiettivo pareggio costi e ricavi

Si è tenuta oggi la conferenza stampa per la partenza di Ita, l'erede di Alitalia, che oggi spiccherà il volo per la prima volta

Economia
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Ita, partner strategico cercasi entro il 2022 e obiettivo pareggio dei costi e dei ricavi entro il '23

Ita spicca finalmente il volo. “Non nasce oggi una nuova compagnia aerea, nasce la compagnia di bandiera italiana. L'articolo fa una bella differenza”. A spiegarlo, il Ceo di Ita Fabio Lazzerini, in occasione della presentazione della nuova compagnia aerea che battezza oggi, venerdì 15 ottobre, la propria operatività.

“Stamattina alle 6.30, con sette minuti di anticipo, è decollato il primo aereo di Ita e grazie alle trentasette persone che all'inizio hanno creduto in questa mezza follia, abbiamo fatto partire la compagnia. Il piano di Ita prevede la profittabilità e già questa è una discontinuità immensa rispetto agli esercizi del passato, la sostenibilità e la connettività. Partiamo con 52 aerei perché siamo ancora in un anno di uscita dalla pandemia, ma siamo ancora in un mercato sottodimensionato e sono quelli necessari per la partenza, mentre passiamo a 76 aerei tra un anno”.

“Siamo una start up e non abbiamo nemmeno un ufficio totalmente nostro, ma oggi avremo 180 voli regolari. Oggi, però, partiamo senza costrizioni con 52 aerei che sono necessari per servire il mercato attuale e preservare gli slot nei maggiori aeroporti, in particolare a Linate dove la concorrenza è molto forte. Di sportellate dalla Ue ne abbiamo prese tante e la questione degli slot ci ha danneggiato molto".

Parlando invece di partnership, “Ita non nasce per essere un operatore 'stand alone' per sempre, perché sarebbe un obiettivo oggettivamente irrealistico e sarebbe un inutile desiderio di grandezza, che conduce allo spreco di soldi dei contribuenti. Ita nasce per diventare un elemento importante e strategico all'interno di uno dei grandi network del settore”, ha dichiarato il presidente Altavilla.

“Io guardo in qualunque direzione, dovunque ci sia l'opportunità di creare valore per Ita. Le alleanze internazionali si fanno in maniera molto riservata e confidenziale e non sui media. Il messaggio è un processo a cui inizieremo a lavorare dalla prossima settimana, in maniera molto determinata. Riteniamo importante chiudere l’operazione entro il 2022 con qualunque dei partner che ci possa dare maggiore opportunità e creazione di valore”, continua.

Comunque, Altavilla mette in chiaro alcuni aspetti. “Il consolidamento vero deve riguardare tutte le righe del profitto e quindi sinergie industriali vere, politiche di acquisto in comune, gestione dei costi in comune. Ita deve fare tutto questo, ma senza perdere la centralità dei nostri hub Roma Fiumicino e Milano Linate. Ma soprattutto non possiamo essere quelli che portano l'acqua agli altri senza ricevere nulla in cambio. Questo non è un modo per essere partner, ma farsi abusare”.

Infine, la questione del brand Alitalia. “I 290 milioni per il marchio di Alitalia erano una richiesta irrealistica, mentre i 90 milioni che abbiamo speso ci permettono di gestire in maniera ordinata la transizione verso questa splendida livrea, senza sostenere costi extra, ci consentono la flessibilità di future iniziative di marketing con il marchio Alitalia, ma soprattutto ci hanno consentito di portare a compimento l'operazione da un punto di vita societario, che altrimenti senza questo incasso per l'amministrazione straordinaria avrebbe potuto essere molto difficile”, conclude il presidente Altavilla.