Ita, già 4.900 candidature per 2.800 posti. Allo studio sinergie con le Fs

Al via la vendita dei biglietti ma senza le destinazioni intercontinentali

Economia
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Ita avvia la vendita dei biglietti a scartamento ridotto (mancano ancora molte destinazioni intercontinentali) e si prepara a due settimane di fuoco sul fronte sindacale, per dotare di velivoli ed equipaggi la flotta di 52 aerei e per far decollare davvero il servizio il prossimo 15 ottobre. Per comprare i voli intercontinentali bisognerà aspettare infatti ancora qualche settimana. Non si possono acquistare al momento i viaggi per New York, Boston e Miami (tutte raggiungibili dalla Capitale nei piani del vettore). Ma anche quelli per Tokyo, Algeria, Brasile e Argentina.

Alla base di questo ritardo, scrive Il Messaggero, c'è uno scoglio burocratico, ovvero la mancanza della certificazione Usa per le destinazioni americane e di altre autorità locali. Un vincolo che ovviamente avvantaggia i concorrenti visto che ogni anno Alitalia trasportava in media più di un milione di passeggeri tra Italia e Stati Uniti. La colpa non è di Ita, ma delle procedure, tutte legittime ma certamente bizantine, che hanno portato i commissari straordinari di Alitalia a dare il via libera in netto ritardo rispetto alle attese. Responsabilità da condividere anche con Bruxelles che ha trattato per mesi con il Tesoro prima di dare il nulla osta solo il 15 luglio.


 

La rete di collegamenti di Ita sul lungo raggio ricalca per buona parte quella di Alitalia dal momento che è da diversi anni anche quella parte commerciale che risulta profittevole. E sulla quale si intende puntare con forza. Ci vorranno poco meno di due mesi, secondo alcune indiscrezioni, per ottenere tutti i via libera ma il vettore conta comunque di bruciare i tempi. Sulle tratte intercontinentali dalla fine di marzo 2022 la società vuole aggiungere al network anche San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles. Sul fronte interno confermati i collegamenti con Alghero, Brindisi, Bologna, Bari, Cagliari, Comiso, Roma, Genova, Milano Linate, Napoli, Olbia, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Torino, Venezia e Verona. In Europa invece previste le tratte per Algeri, Amsterdam, Atene, Barcellona, Malaga, Belgrado, Bruxelles, Il Cairo, Parigi Charles de Gaulle, Dusseldorf, Francoforte, Ginevra, Londra Heathrow, Lussemburgo, Madrid, Malta, Marsiglia, Monaco, Nizza, Parigi Orly, Sofia, Stoccarda, Tirana, Tel Aviv, Valencia, Zurigo.

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Da definire ancora le rotte per la continuità territoriale (Sardegna e Sicilia) che vanno messe a gara. E che al momento appartengono ad Alitalia che, proprio in virtù della funzione pubblica che svolge, riceve contributi ad hoc. Sul fronte delle rotte nazionali, secondo quanto rivela il Corriere della Sera, dopo due anni di relativa calma torna alla ribalta tra le scrivanie dei ministeri il dossier Alitalia-Ferrovie, con piani di "sinergie commerciali" tra società di proprietà del Tesoro per far confluire in un unico biglietto il viaggio in treno e in aereo. L'ipotesi mai tramontata è pure quella di sostituire le ex rotte di Alitalia in rosso - tra Firenze, Pisa, Bologna, Napoli e l'hub di Roma - con i Frecciarossa. Nelle bozze di lavoro si è anche ragionato sull'eventualità di estendere la rete negli anni successivi a Venezia e Bari.

A vedere l'offerta sui siti il 15 ottobre, giorno del decollo di Ita, su alcune tratte è sfida aperta: in un momento di traffico ridotto la newco offre da Milano a Roma 18 voli (da 43 euro), FS 28 Frecciarossa (da 52 euro), Italo 18 treni (da 70 euro). Oltre ai siti di Ita per la vendita dei biglietti, da ieri è operativo anche il portale per il reclutamento (https://cving.com/ita-jobs) che ha già ricevuto 4.900 candidature per le figure professionali da inserire successivamente nelle aree operative di volo e di terra e in quelle di staff a fronte di 2.800 posti disponibili.

Secondo indiscrezioni raccolte dall'Adnkronos, è già stato raggiunto il numero massimo di piloti e assistenti di volo necessari alla compagnia Ita. Sullo sfondo resta la tensione dopo la proposta di un nuovo contratto di lavoro che riduce la parte fissa, alza quella variabile e introduce premi di risultato (confermando lo sciopero generale del 24 settembre, i sindacati oggi dovrebbero inviare la lettera al governo per chiedere il suo intervento visto che il Tesoro è socio al 100%) e le trattative previste nelle prossime due settimane per comprare dalla vecchia Alitalia gli aerei, gli slot e i diritti di volo necessari a partire.

I tempi però sono stretti. Ita ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisto delle attività di volo (Aviation) che deve essere accettata dall'amministrazione straordinaria entro martedì prossimo. E si è impegnata a non far scattare l'acquisto senza intesa con i lavoratori fino al 7 settembre.

Due paletti che segnano in qualche modo due ultimatum. In queste settimane dovrebbero poi partire: l'asta per il marchio Alitalia, a partecipazione libera e non a vendita diretta dove Ita cercherà in tutti i modi di portarsi a casa il brand della vecchia compagnia e la vendita delle attività di manutenzione e dei servizi a terra. Anche in questo caso la nuova compagnia potrà partecipare ma solo in cordata e (per la manutenzione) con una partecipazione di minoranza.