Italia Indipendent, Lapo Elkann licenzia 26 dipendenti: presidio a Venaria

La società di occhiali da sole, a fronte di un buco da 25 mln, manda a casa 26 lavoratori senza ammortizzatori sociali. I dipendenti invocano il presidio

Lapo Elkann
Economia
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Italia Indipendet licenzia 26 dipendenti. Lavoratori in sciopero e presidio davanti alla sede della società di Lapo Elkann

Lapo manda a casa 26 dipendenti. Italia Indipendent, la società di occhiali da sole di proprietà di Lapo Elkann, ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per 26 dipendenti senza far ricorso a nessun ammortizzatore sociale. Una sola nota positiva: l’erogazione in tempi brevi del pagamento del trattamento di fine rapporto. La decisione arriva in seguito a un buco di bilancio di 25 milioni di euro. 

Ma i lavoratori hanno preferito non rimanere in silenzio. È stata indetta infatti per domani, giovedì 22 settembre, una giornata di sciopero per tutti i dipendenti della società, con presidio di fronte all'azienda, in via Emilia 16, dalle 9 alle 12. 

"È l'ennesimo fallimento imprenditoriale di Lapo Elkann. L'ennesimo giocattolo rotto che lascia 26 famiglie senza un reddito. L'unico interesse dell’imprenditore, oggi, è quello di salvare il marchio e il buon nome della famiglia dal fallimento. Non si tiene conto che dietro al marchio di Italian Independent ci sono 26 famiglie che vedono il proprio futuro crollare di fronte alla lettera di licenziamento, dopo anni di sacrificio impegno e dedizione purtroppo questo è l’amaro risultato”, tuonano i sindacalisti della Filcams Cgil di Torino.

“Impegno e dedizione”, si legge nella nota del sindacato, “che, sicuramente, sono mancati ai precedenti dirigenti di questa azienda, visto la perdita economica degli ultimi anni che ha portato all’apertura della crisi aziendale: probabilmente per Lapo Elkann e i suoi soci l’unica sofferenza è la rottura del bel giocattolo. È l’ennesima perdita per questo territorio che vede scomparire una azienda che forniva occupazione e reddito a 26 famiglie. Chiediamo quindi un interessamento ed un impegno ben più consistenti per le lavoratrici e lavoratori da parte di Lapo Elkann e dei suoi soci, e non il solo pagamento delle competenze dovute per legge", concludono i sindacalisti.