L'inflazione torna a dar fastidio, in Italia sale all'1,4%. Ma non solo, brutte notizie anche per l'Eurozona

L'inflazione torna a dar fastidio, in Eurozona sale al 2,3%. Ma non solo l'Ue, brutte notizie anche per l'Italia

di redazione economia
Economia

L'inflazione torna a dar fastidio, in Italia sale all'1,4%. Ma non solo, brutte notizie anche per l'Eurozona

A novembre, secondo le stime preliminari, l'inflazione sale a +1,4%, seppure in un quadro di complessiva stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. Le dinamiche inflazionistiche si concentrano in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano una netta accelerazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata.

In accelerazione tendenziale sono anche i prezzi dei Servizi dei trasporti. A novembre, il tasso di crescita dei prezzi del 'carrello della spesa' sale a +2,6% mentre l’inflazione di fondo si attesta a +1,9%. E' quanto evidenzia l'Istat.

Sale l'inflazione, le stime preliminari di novembre

Secondo le stime preliminari, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dell’1,4% su base annua, dal +0,9% del mese precedente, comunica l'Istat.

LEGGI ANCHE: Crisi senza fine per l'industria italiana: fatturato giù del 5,7%. È il 18esimo calo consecutivo

 

La risalita del tasso d’inflazione risente in primo luogo dell’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,5%) e dell’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%).

Un sostegno all’inflazione deriva inoltre, indica l'istituto di statistica, dall’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,7% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,4% a +4,1%), dei Beni durevoli (da -1,4% a -0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,0% a +3,5%), dei Beni non durevoli (da +0,9% a +1,3%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,3% a +2,5%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,0% a +1,2%).

A novembre, poi, l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,8% a +1,9%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +1,9% a +2,2%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra un’inversione di tendenza portandosi su valori positivi (da -0,5% a +0,4%) e quella dei servizi accelera lievemente (da +2,7% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce quindi, portandosi a +2,4 punti percentuali (dai +3,2 di ottobre).

La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale riflette le dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi Beni energetici regolamentati (+2,7%), dei Beni alimentari non lavorati (+1,5%) e lavorati (+0,8%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione nulla su base mensile e una del +1,6% su base annua (in accelerazione da +1,0% di ottobre).

Carrello della spesa accelera

Sempre nel mese di novembre, carrello della spesa in accelerata per le famiglie italiane. Secondo quanto comunica l'Istat con le sue stime preliminari, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale (da +2,0% a +2,6%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,0% a +1,8%).

Ue, inflazione Eurozona sale al 2,3% in novembre

L'inflazione annua nell'area euro è salita al 2,3% in novembre, dal 2% di ottobre, secondo la stima flash di Eurostat. Il dato è in linea con il consensus, la media delle stime degli analisti. Rispetto a ottobre, l'indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,3% congiunturale.

L'inflazione annua core, al netto di cibo, energia, alcolici e tabacchi è rimasta stabile al 2,7% in novembre, come in ottobre, mentre il mercato si attendeva un leggero rialzo.

Tra le principali componenti dell'indice dei prezzi al consumo, i servizi sono aumentati del 3,9% su base annua, dal +4% di ottobre; cibo, alcol e tabacchi sono rincarati del 2,8%, dal +2,9% del mese prima; i beni industriali non energetici sono saliti dello 0,7% rispetto allo 0,5%; l'energia è calata dell'1,9%, dal -4,6% di ottobre.

Tags: