L'Italia di Meloni inizia a barcollare, il Pil frena più del previsto: -0,4%

L'economia italiana frena più del previsto: l'Istat conferma la flessione, mentre la crescita acquisita per il 2023 è dello 0,7%

di Redazione Economia
Giorgia Meloni e i poveri
Economia

L’economia italiana frena più del previsto. I nuovi dati Istat

Si abbatte una nuova grana sull'economia italiana. Dopo i dati poco incoraggianti sul lavoro pubblicati meno di 24 ore fa, anche la crescita inizia a barcollare. Contro ogni preavviso, secondo quanto rileva l'Istat,  nel secondo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è infatti diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2022. La variazione acquisita del Pil per il 2023 è invece pari allo 0,7%. Secondo l'Istat, a determinare la flessione del Pil nel secondo trimestre è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera ha fornito un contributo nullo.

La stima completa conferma quindi la flessione dell’economia, lievemente più accentuata rispetto alla stima preliminare, che aveva fornito una riduzione dello 0,3%. La crescita tendenziale si attesta in flessione rispetto ai trimestri precedenti, con una revisione anche in questo caso al ribasso rispetto alla stima preliminare, che aveva registrato una crescita dello 0,6%.

LEGGI ANCHE:  L'inflazione rallenta e scende al 5,5%. Calo drastico dei nuovi occupati

Rispetto al trimestre precedente, spiega l'Istituto, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo dello 0,3% dei consumi finali nazionali e dell’1,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono anch’esse diminuite, entrambe in misura pari allo 0,4%. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell’1,3%, dell’1,4% e dello 0,1%.

Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato anch’esso nullo, mentre sia quello della spesa delle Amministrazioni pubbliche sia quello degli investimenti è risultato negativo. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,7 punti percentuali alla variazione del Pil. Nullo il contributo dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private (Isp), -0,4 quello degli investimenti fissi lordi e -0,3 quello della spesa delle Amministrazioni pubbliche.

Pil in discesa, Coldiretti: "Nel settore agricolo stangata dell'1,3% con 10 eventi estremi al giorno" 

Quasi 10 eventi estremi al giorno, fra grandinate, nubifragi e alluvioni, hanno tagliato le produzioni agricole della fattoria Italia nel secondo trimestre dell’anno. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Eswd (European Severe Weather Database) in riferimento ai conti economici trimestrali dell’Istat che indicano una flessione congiunturale del Pil del settore agricolo dell’1,3% nel secondo trimestre 2023.

"L’agricoltura, spiega Coldiretti, è l’attività economica che più di tutte le altre vive le conseguenze dei cambiamenti climatici che sconvolgono le campagne, dove si registra un taglio del 10% della produzione di grano mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno. In difficoltà anche i frutteti con le ciliegie in calo del 60% per l’alluvione che ha colpito la Romagna, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania". 

"I cambiamenti climatici, sottolinea l'organizzazione agricola, impongono una nuova sfida per le imprese agricole, che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Un obiettivo che, secondo Coldiretti, richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare l'innovazione in agricoltura con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso le risorse del Pnrr". 

Pil discesa, Unc: "Calo allarmante, recessione tecnica alle porte"

“Calo allarmante", quello del Pil nel secondo trimestre. "Il rischio di una recessione tecnica è alle porte. Se ci salveremo e non varcheremo quel tunnel sarà solo perché nel terzo trimestre le vacanze degli italiani faranno da volano alla ripresa dei servizi". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. "Il dato più preoccupante è la variazione nulla della spesa delle famiglie residenti, un indicatore evidente della difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese e un segno premonitore del pericolo di finire in una fase di stagflazione", prosegue Dona. "Bisogna mettere in campo misure urgenti per ridare capacità di spesa agli italiani. Non basta certo confermare il taglio del cuneo fiscale. Serve molto di più!".

Tags:
inflazionemelonipil