L'italiana Arvedi sul tetto del mondo: la prima acciaieria a zero emissioni

L'azienda ha ottenuto da Rina l'attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol "A Corporate Accounting and Reporting Standard"

Mario Arvedi Caldonazzo, amministratore delegato (Arvedi) 
Giovanni Arvedi, presidente (Arvedi) 
Economia
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Arvedi, il risultato viene raggiunto 28 anni prima del target fissato dalla Commissione europea

Sostenibilità e transizione energetica: l'italiana Arvedi svetta sul tetto del mondo e taglia il traguardo di prima acciaieria certificata net zero emissions, ovvero a zero emissioni nette di anidride carbonica. Il risultato viene raggiunto 28 anni prima del target fissato dalla Commissione europea.

L'azienda informa che il primo luglio 2022, Acciaieria Arvedi ha ottenuto da Rina, ente terzo accreditato a livello internazionale per l'attività di Testing, Ispezione e Certificazione, l'attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol ''A Corporate Accounting and Reporting Standard'' - revised edition; Ghg Protocol ''Scope 2 Guidance''; Regolamento Ce 2066/2018 e smi.

Tale attestato consente ad Acciaieria Arvedi a partire dal primo settembre 2022, di fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2 (dirette ed indirette, scopo 1 e Scopo 2) per tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio prodotto.

Acciaieria Arvedi aggiunge infine che l'azienda è giunta a questo risultato grazie ad un imponente piano di decarbonizzazione della intera organizzazione lanciato nel 2018 a fronte di ingenti investimenti in impianti, tecnologia e Ricerca & Sviluppo, che ha visto, tra le altre iniziative, la riconversione industriale dell'area a caldo del sito di Trieste, effettuata in soli due anni con un investimento di 260 milioni di euro.