L'obesità "ingrassa" il Big Pharma. Ma crollano i big dei vaccini per il Covid

Ma i giganti dei vaccini Covid perdono, in sei mesi, oltre l’80%

di Daniele Rosa
Economia

Big Pharma, un semestre con molte ombre e poche luci

Il passato semestre è stato ricco di molte ombre e poche luci per i giganti della farmaceutica. La maggior parte infatti delle Big Pharma si sono difese dalla congiuntura, complicata da inflazione e eventi geopolitici. Un paio, produttrici di vaccini Covid( Pfizer e Moderna) hanno ridotto pesantemente gli utili, solo pochissime sono andate in terreno positivo con risultati significativi. Due in particolare, Novo Nordisk e Lilly, hanno “ingrassato” i loro guadagni grazie ai nuovi farmaci contro l’obesità e il diabete. 

In particolare due farmaci, Ozempic di Novo Nordisk e Mounjaro di Eli Lilly, hanno spopolato tra le persone, in quanto ritenuti in grado di far perdere peso nonostante fossero nati contro il diabete. Ozempic ha fatto crescere le vendite del suo produttore danese del 29% nella prima metà dell'anno a livello globale (14,45 miliardi di euro). Solo nell’ultimo trimestre gli incassi hanno quasi toccato i 3000 milioni.

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Big Pharma, farmaci per il diabete diventano utili contro l'obesità

Altri due nuovi farmaci di Novo Nordisk contro l'obesità, Saxenda e Wegovy, hanno fatto da spalla ai successi di Ozempic contribuendo ad aggiungere altri 1.385 milioni ( aprile/ giugno) con un trend in crescita del 188%. L’utile semestrale dei danesi ha  toccato i 5.266 milioni (+43%) Ozempic è stato approvato, sotto forma di iniezioni, contro il diabete, spesso legato all'obesità.

Molti medici hanno cominciato a prescriverlo per coprire entrambi i problemi. E’ risaputo che il diabete è una malattia cronica legata a sovrappeso, invecchiamento e sedentarietà. Tutto molto correlato con l’obesità. Anche Mounjaro, dell’americana Lilly, indicato per il diabete, ora è stato esteso all'obesità. Il medicinale, venduto dal 2022, ha registrato un aumento vertiginoso delle vendite (1.425 milioni nel primo semestre).

Big Pharma, Lilly ha incrementato gli utili dell'85%

Con questo “blockbuster” l’azienda americana ha avuto vendite in crescita del 7% nei primi sei mesi (15.272 milioni di fatturato). Secondo trimestre (+28%). Lilly ha ingrossato i suoi profitti dell'85% nel trimestre. La società ha confermato che “ data la significativa domanda di Mounjaro abbiamo subito e ci aspettiamo ritardi intermittenti nell'evasione degli ordini".

Sono state altresì aumentate le previsioni di fatturato di ulteriori 2.000 milioni, a oltre 33.500 milioni alla fine dell'anno. Lilly e Novo Nordisk sono salite grazie a queste terapie nella classifica mondiale delle vendite di big pharma nel primo trimestre. La svizzera Roche ha superato Pfizer come numero uno del settore dopo il crollo del giro d'affari del colosso americano dovuto alla riduzione delle vendite del suo vaccino contro il Covid-19.

Big Pharma, Roche numero uno al mondo del semestre supera Pfizer  

Roche è in testa alla classifica nonostante abbia perso l'8% di fatturato a causa del calo della sua divisione diagnostica (in parte legato al test di rilevamento del Covid-19). L'azienda continua a soffrire di mancati introiti dai suoi precedenti farmaci antitumorali più venduti come Mabthera, Herceptin e Avastin a causa della scadenza dei diritti di brevetto. Per questa azienda, è ora il farmaco oftalmologico Vabysmo che fornisce la crescita maggiore (oltre il 500% semestrale, secondo i conti aziendali) raggiungendo quasi 1.000 milioni di fatturato. Dopo Roche e Pfizer, l'americana Merck negli Stati Uniti occupa la terza azienda farmaceutica. 

Il suo prodotto principale è l'oncologico Keytruda, con un incremento del 20% a 11.095 milioni nel semestre, che è diventato il farmaco più venduto al mondo. Keytruda di Merck e Ozempic di Novo Nordisk superano il farmaco Humira fino a poco tempo fa più venduto, secondo Bloomberg. Crollo delle vendite dei vaccini contro il Covid-19. Pfizer, grazie al suo vaccino, era riuscita a diventare la prima azienda farmaceutica a superare la barriera dei 100.000 milioni di dollari, grazie agli oltre 35.000 milioni fatturati dal suo vaccino. Ma fino a giugno, il fatturato è calato a 4.552 milioni (-42%). Anche BioNTech (partner di Pfizer) ha perso il 95% del suo fatturato. Moderna dell'80%. AstraZeneca del 98%. Johnson & Johnson, infine, è riuscita a mantenere le vendite dei vaccini Covid vaccini sopra i 1.000 milioni.

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